DOTTESIO, Luigi
Martire dell'indipendenza italiana, nato a Como il 15 gennaio 1814, impiccato a Venezia l'11 ottobre 1851. Addetto come scrivano, poi come protocollista nel municipio della sua città natale, strinse relazioni con l'elemento liberale, prestandosi fino dal 1846 a contrabbandare da Capolago le pubblicazioni patriottiche stampate dalla Tipografia elvetica di Capolago (v.), diffondendole nel Comasco. Dopo le Cinque giornate, s' arruolò nella colonna Arcioni e fece la campagna del Trentino; tornato a Como nel maggio, fu nominato due mesi dopo capitano di quella guardia nazionale. Andato in esilio quando nell'agosto gli Austriaci tornarono in Lombardia, riparò in Svizzera, occupandosi presso la Tipografia elvetica di Capolago e organizzando il contrabbando delle stampe che da essa continuavano a pubblicarsi. Rimpatriato nel settembre del 1849, amministrò i beni di Giuseppina Perlasca, vedova Bonizzoni, che il D. aveva amata fin da quando viveva il marito; e poiché quel suo ufficio gli permetteva di varcare spesso il confine austriaco, continuò nel pericoloso incarico d'introdurre in Italia pubblicazioni patriottiche, diffondendole in Lombardia e nel Veneto. Probabilmente, nell'ottobre del 1848 aveva conosciuto il Mazzini a Lugano; e quando il grande agitatore fondò l'Associazione nazionale italiana, il D. ne fu uno dei più audaci propagatori nel Comasco, a Verona, a Treviso, a Venezia. Il 12 gennaio 1851, tornando da Capolago, fu arrestato a Maslianico; fu sottoposto a lunghi interrogatorî, durante i quali si mantenne sempre negativo, mentre alcuni dei suoi compagni di cospirazione scesero a confessioni. Condotto a Venezia (30 giugno) un consiglio di guerra lo condannò a morte come colpevole di alto tradimento, con sentenza del 5 settembre 1851. Soffrì lunga agonia durante l'estremo supplizio.
Bibl.: C. Poggi, Giuseppina Perlasca e L. D., Como 1896; R. Caddeo, La tipografia Elvetica di Capolago, Milano 1931.