Einaudi, Luigi
Economista, storico, giornalista, banchiere centrale, statista (Carrù 1874 - Roma 1961). Nel 1902 ottenne la cattedra di scienza delle finanze a Pisa, poi insegnò a Torino e infine a Milano, all’Università Bocconi e al Politecnico. Dal 1907 direttore unico della rivista «Riforma sociale», scrisse numerosi articoli su «La Stampa», il «Corriere della sera» e «The Economist», di cui fu per molti anni corrispondente dall’Italia. Nel 1919 fu nominato senatore del Regno d’Italia. Nel 1925 fu tra i firmatari del manifesto antifascista redatto da B. Croce, sicché dovette lasciare la collaborazione con il «Corriere della sera» e, nel 1926, anche l’insegnamento. Dopo la chiusura, da parte del regime, di «Riforma sociale» E. avviò la pubblicazione della «Rivista di storia economica». Rifugiatosi in Svizzera dopo l’8 settembre del 1943, nel 1945 fu nominato governatore della Banca d’Italia (➔). Nel 1947, entrò nel quarto governo De Gasperi, prima come ministro delle Finanze, poi come ministro del Bilancio. Svolse anche una rilevante azione parlamentare, alla Consulta nazionale e all’Assemblea costituente. Nell’autunno 1947, insieme al direttore generale della Banca d’Italia D. Menichella, che gli succederà come governatore l’anno successivo, fu artefice della restrizione monetaria e creditizia che abbatté l’inflazione. Venne eletto presidente della Repubblica nel 1948. Alla scadenza del mandato, nel 1955, da senatore a vita riprese intensamente l’attività giornalistica per il «Corriere della sera», pubblicando per la casa editrice Einaudi, fondata e diretta dal figlio Giulio, una serie di dispense, poi raccolte nel volume Le prediche inutili. L’attività intellettuale, scientifica ed educativa di E. è stata molto significativa, con circa 3800 pubblicazioni. Pensatore e politico liberale, E. praticò sempre il principio del ‘conoscere per deliberare’ e, pur convinto dell’opportunità di uno Stato ‘minimo’, affermò con nettezza la necessità dell’intervento pubblico nell’economia in presenza di fallimenti di mercato (➔ mercato, fallimenti del). Tra le opere principali di argomento economico, La terra e l’imposta (1924); Principi di scienza delle finanze (1948); Lezioni di politica sociale (1949).