FIRPO, Luigi
Storico delle dottrine politiche, nato a Torino il 4 gennaio 1915, morto ivi il 2 marzo 1989. Fu allievo di G. Solari, con il quale si laureò con una tesi su Campanella (1937), autore restato poi sempre al centro dei suoi interessi. È stato professore di Storia delle dottrine politiche a Messina (1956) e quindi a Torino (1958). Filologo e storico di straordinaria fecondità e ampiezza di interessi, F. ha nel panorama della sua ricerca alcuni luoghi privilegiati: anzitutto gli eretici e gli eterodossi in genere dell'età della Controriforma; in secondo luogo il realismo politico del Rinascimento italiano, l'antimachiavellismo e il problema dei rapporti tra etica e politica; infine gli utopisti, spesso considerati come riformatori tanto realistici da percepire il carattere prematuro del loro progetto.
In questo ambito si collocano i fondamentali lavori su Tommaso Campanella (oltre cento studi e saggi pubblicati), Traiano Boccalini, Giovanni Botero, Giordano Bruno e Francesco Pucci, sui quali ha scritto quasi senza interruzione a partire dagli anni Quaranta; Thomas More entrò nel 1952 nel novero dei pensatori a lui particolarmente cari e mai abbandonati, subito seguito da Francesco Guicciardini (1952), Ludovico Agostini (1954), Kaspar Stüblin (1959), Niccolò Machiavelli (1960), Galileo Galilei (1962), Leonardo da Vinci (1962), Girolamo Savonarola (1963) ed Erasmo da Rotterdam (1966). Ma i suoi interessi uscivano ampiamente dai confini dei secoli 16° e 17°, volgendosi anche ad autori quali Cesare Beccaria, Francesco Mario Pagano, Karl Marx, Francesco Saverio Nitti e Benedetto Croce, oltre che al suo ''maestro ideale'' Luigi Einaudi.
F. è stato promotore di numerose e innovatrici iniziative editoriali, come i Classici del pensiero politico, gli Utopisti, il Corpus Reformatorum Italicorum; direttore della Storia delle idee politiche, economiche e sociali (pubblicata dalla UTET in 6 voll.) e di numerose edizioni di classici italiani (esemplare l'edizione di Beccaria); è stato condirettore della rivista Il Pensiero politico.
Parlatore efficace, brillante polemista e scrittore di raffinata eleganza, ha collaborato con crescente assiduità, soprattutto negli ultimi due decenni, a numerosi quotidiani e periodici, in particolar modo a La Stampa di Torino. Nella sua opera di pubblicista ha trovato chiara espressione quella cultura laica, equilibrata e rigorosa, che ha improntato anche gran parte della sua produzione scientifica. La crescente apertura verso il suo tempo lo ha portato a un progressivo impegno politico; è stato consigliere d'amministrazione della RAI dal 1980 al 1987, anno in cui è stato eletto alla Camera dei Deputati per il PRI. La sua passione di bibliofilo gli ha permesso di lasciare una preziosa biblioteca, complesso unico per ricchezza di documentazione, soprattutto nell'ambito del pensiero politico dell'età moderna; essa rappresenta ora la struttura portante del Centro di studi sul pensiero politico, a Torino, che ha assunto nel 1989 la veste formale di Fondazione Luigi Firpo.
Bibl.: G. M. Bravo, L. Firpo uomo di cultura, studioso, accademico, scrittore, in Bollettino Storico Bibliografico Subalpino, 87 (1989), pp. 758-65; E. Baldini, F. Barcia, Bibliografia degli scritti di L. Firpo (1931-1989), in Studi politici in onore di L. Firpo, a cura di S. Rota Ghibaudi e F. Barcia, Milano 1990, iv, pp. 564-789; N. Bobbio, L. Firpo ricordato nel primo anniversario della morte, in Il Pensiero politico, 23 (1990); G. M. Bravo, L. Firpo, in Belfagor, 47 (1992), pp. 295-312.