MARINI, Luigi Gaetano
Prefetto dell'Archivio vaticano e primo custode della Biblioteca vaticana; nato a Sant'Arcangelo di Romagna il 18 dicembre 1742, morto a Parigi il 17 maggio 1815. Laureatosi in diritto a Ravenna, ed esperto in svariatissime disciplinei nel 1764 si recò a Roma, dove entrò presto nelle grazie di eruditi quali M. Giacomelli, G. Garampi, I. Buoncompagni, C. Fantuzzi. Nel 1772 fu nominato prefetto dell'archivio di Castel S. Angelo e insieme con Callisto Marini di Pesaro coadiutore con futura successione di D. Marino Zampini prefetto dell'Archivio vaticano.
I suoi studî si moltiplicarono: narrò storie di biblioteche e di archivî, trascrisse codici, copiò e compilò cataloghi di collezioni librarie, raccolse epistolarî di uomini illustri, e materiali per i suoi più importanti lavori intorno agli Archiatri pontifici, alle Iscrizioni Albane, mentre si occupava degli Acta Fratrum Arvalium, ecc., e scriveva la Lettera al Ch. Mons. G. Muti Papazzurri già Casali, nella quale s'illustra il ruolo de' professori dell'Archiginnasio romano per l'anno MDXIV. Le sue opere sono curate con grande diligenza, su documenti originali di archivio. Ma le glosse apposte da lui stesso alle opere a stampa tradiscono il continuo lavorio. Le sue numerose lettere a dotti e amici, in gran parte ancora inedite, mostrano la sua grande erudizione e liberalità.
Nel 1798 il governo francese della Repubblica Romana lo nominò prefetto dei due archivî del Vaticano e di Castel S. Angelo; questo ultimo fu da lui stesso trasportato per maggior sicurezza nei palazzi apostolici. Allora il M. ebbe pure la presidenza del Museo e della Biblioteca vaticana. Più tardi, durante l'occupazione napoletana il delegato apostolico gli confermò tali incarichi (13 ottobre 1799) e, appena salito al trono Pio VII fu da questo nominato anche primo custode della Vaticana (18 agosto 1800).
Nella biblioteca pontificia mostrò premure intelligenti per i codici, specie per quelli di Virgilio e di Terenzio; riprese alacremente e condusse a termine l'ultima grande opera stampata I papiri diplomatici (1805), mentre ordinava la collezione delle epigrafi sacre e profane nel corridoio cosiddetto di Cleopatra: non finì lo studio delle iscrizioni, che aveva raccolte e lasciò in dono alla Biblioteca vaticana, dove, con altri scritti del M., furono riordinate da G. B. de Rossi (Codd. Vat. Lat., 9038-9154).
Nel 1808 un decreto napoleonico obbligava il M. a ritornare a Sant'Arcangelo: rientrò a Roma nel gennaio 1809, e il luglio successivo si ritirò ancora in patria, donde fu richiamato per seguire la triste odissea degli archivî vaticani trasportati a Parigi da Napoleone. L'esilio francese gli accrebbe i malanni e ne affrettò la morte, avvenuta alla vigilia della liberazione dei tesori romani. L'elenco ragionato delle opere del M. edite e inedite è dato da A. Coppi e M. Marini.
Bibl.: Esiste nell'Archivio privato dell'archivio vaticano un importante volume di testi, ms. e a stampa, intitolato Memorie e documenti originali riguardanti i conti Marini della città di Sant'Arcangelo, messo insieme da Marino Marini che se ne servì per la sua opera citata più sotto. A. Mai pubblicò a Roma nel 1825, le Memorie istoriche degli Archivi della Santa Sede e della Biblioteca Ottoboniana ora riunita alla Vaticana. Opuscoli due, il primo dei quali compose il Marini non più tardi del 1809; vi sono spunti autobiografici; A. Coppi, Notizia sulla vita e sulle opere di Mons. G. M., letta nell'adunanza dell'Accademia Tiberina del 17 dicembre 1815; M. Marini, Degli aneddoti di G. M., Roma 1822 (vi son pubblicati anche componimenti poetici e documenti di carattere storico); id., Memorie storiche dell'occupazione e restituzione degli archivi della S. Sede, ecc., in appendice al Regestum Clementis Papae V, Roma 1885-1888 (cfr. L. Delisle, in Journal des Savants, luglio-agosto 1892 e anche P. Batiffol, in Bulletin de la Société nat. des antiquaires de France, 1889, pp. 106-113); M. Bozoli in E. De Tipaldo, Biografia degl'italiani illustri, IV, pp. 123-126; I. Cozza-Luzi, in Patrum nova bibliotheca, X, 1905, p. 387 segg. Per alcune lettere del M. v. G. Lumbroso, La corrispondenza inedita di G. M. e L. Baille, in Riv. di bibl. e d'arch., 1900, pp. 60-62; A. Sorbelli, Una lettera di G. M., ecc., in l'Archiginnasio di Bologna, VI (1911), p. 1911 e poi l'Auvray e il Goyau, in Mélanges d'arch. et d'histoire dall'École franç. d'Athènes et Rome, vol. XII (1892), XIII (1893), cit. da E. Carusi, Lettere inedite di G. M., I, Lettere a Guid'Antonio Zanetti, in Studi e Testi della Bibl. Vaticana, n. 29, Roma 1916, p. 9; Dictionnaire d'archéologie chrétienne et de liturgie, fasc. CXII-CXIII (1932), coll. 2145-2163. Per l'opera epigrafica: L. Silvagni, Inscriptiones Christianae Urbis Romae, n. s., I, Roma 1922, p. LIV segg.; v. inoltre Sussidi per la consultazione dell'Archivio Vaticano a cura della direzione e degli Archivisti, I, p. 222, in Studi e Testi della Bibl., XLV, Roma 1926.