GIAFFERRI, Luigi
Patriota còrso, nato nel 1663 a Talasani, morto nel 1748 a Napoli. Di nobile famiglia, si avviò alla carriera militare, ponendosi a servizio della repubblica di Venezia. Rimpatriato, fece parte quattro volte della magistratura dei Dodici. Acclamato generale della Nazione, insieme ad Andrea Colonna Ceccaldi, all'inizio dell'insurrezione contro il governo genovese, redasse l'appello alle armi dei Corsi ai loro fratelli del continente e convocò un sinodo o assemblea di teologi a Orezza, per far dichiarare la guerra lecita, utile, santa. In varî scontri, e più specialmente a S. Pellegrino, sconfisse le milizie tedesche inviate dall'imperatore, finché acconsentì a intavolare trattative di pace (1732). Ma di lì a poco venne arrestato, insieme agli altri tre plenipotenziarî corsi, condotto a Genova chiuso nella fortezza di Savona. Liberato dopo un anno, per intercessione di potenti (fra gli altri del principe Eugenio di Savoia), ricusò un comando ben rimunerato nelle milizie genovesi e, ritornato nell'isola, venne acclamato generalissimo degli eserciti nazionali (1734). Per la penuria dei mezzi concorse a far proclamare re dell'isola l'avventuriero Teodoro di Neuhoff che prometteva grandi soccorsi, poi, durante l'assenza di lui continuò a combattere con qualche fortuna contro le milizie genovesi. Ma quando a queste si aggiunsero gli eserciti francesi non poté tener testa a forze preponderanti e, col Paoli, si recò esule a Napoli. Quivi, nonostante l'età, ottenne grado di colonnello nel reggimento Corsica.
Bibl.: G. Cambiagi, Istoria del Regno di Corsica, Firenze 1771, III, passim; F. O. Renucci, Storia di Corsica, Bastia 1833, I, p. 30 seg.