GUAITA, Luigi
Nato a Bergamo il 1° marzo 1851, compì nella sua città gli studi secondari, segnalandosi subito per diligenza e valore: nell'ultimo anno di liceo, 1868, fu premiato al concorso Maccarani con la medaglia d'oro per la storia naturale e con quella di bronzo per la fisica. Ottenuto, dopo aver superato il relativo concorso, un posto al collegio Ghislieri di Pavia, si iscrisse al corso di laurea in medicina e chirurgia di quell'Università. Allievo interno nel laboratorio di patologia generale, durante gli anni del corso poté acquisire una preziosa esperienza in istologia normale e patologica e in tecnica microscopica; si laureò il 30 luglio 1874 discutendo una tesi che fu poi pubblicata (La formazione libera degli elementi. Note ed osservazioni…, in Annali universali di medicina e chirurgia, LXI [1875], 231, pp. 225-245).
Attratto dallo studio dell'oftalmoiatria, ottenne un posto di perfezionamento per l'interno presso la clinica oculistica dell'Università di Pavia diretta da A. Quaglino. Nel novembre 1874 e nel 1877, su proposta di Quaglino e del rettore, fu nominato per due trienni consecutivi assistente della clinica oculistica di Pavia, con l'incarico di svolgere ogni anno un corso di oculistica per ripetizioni. Nell'aprile 1878 fu chiamato a dirigere il comparto oftalmico dell'ospedale Maggiore di Bergamo: dette allora inizio a un periodo di grande attività clinica e organizzativa che gli consentì in 5 anni di avviare e rendere rinomato il nuovo istituto oftalmologico di Bergamo e di divenire, superato il relativo concorso, direttore stabile del reparto e oculista primario. In tale periodo, tuttavia, il consiglio degli istituti ospitalieri di Bergamo non gli concesse la licenza di recarsi a Berlino, così che non poté usufruire del posto di perfezionamento in oftalmoiatria che aveva ottenuto per l'estero. Tornato a Pavia, nel 1883 vi conseguiva la libera docenza in oftalmoiatria.
Si trasferì poi a Napoli, ove aprì un dispensario oftalmico e nella cui Università, ottenuto il parere favorevole del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, trasferì la docenza. Si avviava intanto alla carriera universitaria partecipando a vari concorsi: nel 1884 ottenne le eleggibilità alle cattedre di oftalmoiatria e clinica oculistica di Pisa con 40 punti su 50 e di Siena con 42 punti su 50, nel 1885 a quella di Modena con 42 punti su 50. Nel dicembre 1884 fu nominato professore straordinario di oftalmoiatria e clinica oculistica dell'Università di Siena: assunta la direzione della cattedra, di nuova istituzione, provvide all'impianto e all'organizzazione del reparto clinico, e ben presto divenne professore ordinario. Nel 1900 fu chiamato dalla facoltà medico-chirurgica del R. Istituto di studi superiori, pratici e di perfezionamento di Firenze a succedere a C. Paoli nella direzione della cattedra di clinica oculistica: proprio in quell'anno la sede della clinica era stata trasferita dai locali annessi all'ospedale di S. Maria Nuova nell'ospedale di S. Bonifacio, in via S. Gallo. Assuntane la direzione, il G. si dedicò con grande energia all'organizzazione e al potenziamento della struttura, che sotto la sua guida prosperò e divenne sede di una valida scuola.
In campo clinico, il G. condusse ricerche praticamente in tutti i rami della specialità, dallo studio di problemi di indagine strumentale, alla descrizione di particolari patologie, alla messa a punto di originali metodiche chirurgiche. La sua attività di studioso e ricercatore si espresse nella pubblicazione di numerosi lavori scientifici che contribuirono ad arricchire la letteratura specialistica dell'epoca.
Tra i suoi contributi di chirurgia oculare si possono ricordare: Contribuzione clinica ed anatomica dei tumori intra e extraorbitali, in Annali di ottalmologia, VI (1877), pp. 163-174, in collab. con A. Quaglino; Storia critica dei metodi operativi per la trichiasi e l'entropio, ibid., VIII (1879), pp. 479-553; Contribuzione alla storia clinica ed anatomica dei tumori intra ed extra-oculari, ibid., IX (1880), pp. 321-363, in collab. con A. Quaglino; L'operazione di Crampton contro l'entropio organico e la trichiasi, in Boll. della Società tra i cultori delle scienze mediche, III (1885), pp. 313-339; Voluminosa esostosi dura dell'orbita demolita conservando il globo oculare; bibliogr. dei tumori ossei dell'orbita, in Annali di ottalmologia, XV (1886), pp. 205-218. In tale settore un cenno particolare meritano la sua accurata descrizione e l'applicazione pratica dell'intervento noto come "exenteratio bulbi" (Exenterazione del globo oculare; processo operativo, ibid., XIV [1885], pp. 472-477, e in Boll. della Società tra i cultori delle scienze mediche, IV [1886], pp. 39-44; Exenterazione del globo oculare, in Giorn. internazionale delle scienze mediche, n.s., VIII [1886], pp. 283-287; Studio anatomico e clinico sulla exenterazione del globo oculare, in Atti della R. Accademia dei Fisiocritici in Siena, s. 4, II [1890], pp. 213-257, e in Annali di ottalmologia, XIX [1890-91], pp. 3-56) e il suo originale metodo operatorio per la cura della dacriocistite, basato sull'impiego a mo' di cannula di drenaggio di un femore di rana decalcificato (Processo operativo per la cura rapida della dacriocistite, in Atti della R. Accademia dei Fisiocritici in Siena, s. 4, IV [1892], pp. 17-28, e in Annali di ottalmologia, XX [1891-92], pp. 375-399; Ancora sul mio processo operativo per la cura rapida della dacriocistite, ibid., XXII [1893], pp. 135-143).
Del G. meritano ancora di essere ricordati alcuni studi di fisiopatologia, di clinica e di indagine strumentale oftalmologica: Il collirio di eserina nelle cheratiti e nel glaucoma, ibid., IX (1880), pp. 1-23; Le collyre d'ésérine dans leskératites et le glaucome; études expérimentales et observations cliniques, in Recueil d'ophtalmologie, s. 3, II (1880), pp. 142-165; La microfotografia applicataall'anatomia patologica oculare, in Annali di ottalmologia, X (1881), pp. 413-421; La medicatura antisettica nelle cheratiti ulcerose, ibid., XI (1882), pp. 404-443, 484-505; Delle ulcere profonde della cornea e della loro cura antisettica, in Giorn.internazionale delle scienze mediche, n.s., V (1883), pp. 461-490; Anatomie et physiologie pathologique de la rétinite pigmentaire, in Recueil d'ophtalmologie, s. 3, VI (1884), pp. 319-334, 386-401; Anatomia e fisiologia patologica della retinite pigmentosa, in Annali di ottalmologia, XIII (1884), pp. 229-254; Di alcune inesplorate virtù terapeutiche della cocaina in ottalmojatria. Studio clinico, in Boll. della Società fra i cultori delle scienze mediche, III (1885), pp. 481-495, in Giorn. internazionale delle scienze mediche, n.s., VIII (1886), pp. 217-227 e in Annali di ottalmologia, XIV (1885), pp. 458-471; Il sublimato corrosivo nellacura delle congiuntiviti infettive, ibid., XV (1886), pp. 295-317, e in Giorn.internazionale delle scienze mediche, n.s., VIII (1886), pp. 937-954; L'eserinacontro il distacco della retina, in Boll. della Sezione dei cultori dellescienze mediche nella R. Accademia dei Fisiocritici di Siena, V (1887), pp. 340-351, e in Annali di ottalmologia, XVII (1888), pp. 236-246; Sulla distinzione ottalmoscopica del pigmento retinico e coroidale, e sulla patogenesi della emeralopia, in Boll. della Sezione dei cultori delle scienze mediche nella R. Accademia dei Fisiocritici di Siena, VI (1888), pp. 377-407, in Il Morgagni, XXXV (1894), pp. 1-30, e in Annali di ottalmologia, XVII (1888-89), pp. 501-530; Metodo per misurare lavisione cromatica e la sensibilità luminosa, ibid., XXIV (1895), pp. 553-563; Prove del rosso scarlatto in oftalmoiatria, ibid., XXXIX (1910), pp. 782-791; Cura efficace nelle infezioni postoperatorie dell'occhio, ibid., XLII (1913), pp. 559-580, in collab. con L. Annoni.
Il G. fu anche autore degli scritti La scienza dei colori e la pittura. Discorso inaugurale della R. Università di Siena 1892-93 (Siena 1893; 2ª ed. ampl. Milano 1905); e Il tracoma nelle scuole municipalielementari nell'anno scolastico 1907-08, Firenze 1909, in collab. con L. Bardelli e A. Castellini.
Ricordato per le sue doti didattiche, il G. concluse a Firenze la sua attività accademica, scientifica e clinica. Era stato condirettore del periodico Annali di ottalmologia, fondato da Quaglino.
Il G. morì a Firenze il 30 dic. 1914.
Fonti e Bibl.: Necr. in R. Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento in Firenze.Annuario per l'a.a. 1915-16, Firenze 1916, p. VI, e in Annali di ottalmologia, XLIV (1915), pp. 7-14; G. Patrassi, La facoltà medica di Firenze, in Minerva medica, XXVI (1935), 1, p. 8; G. Ovio, Storia dell'oculistica, II, Cuneo 1953, pp. 297, 342, 735 s.; I. Fischer, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte [1880-1930], I, p. 546.