LUIGI IX, Re di Francia, Santo
L. nacque probabilmente a Poissy il 25 aprile 1214 e regnò dal 1226 al 1270; morì a Cartagine il 25 agosto 1270 e fu canonizzato da Bonifacio VIII l'11 agosto 1297.Quarto figlio di Luigi VIII (1223-1226) e di Bianca di Castiglia, L. è uno dei monarchi francesi che ha goduto di maggiore considerazione; il suo amore per la pace e la sua fama di uomo pio, come pure il suo interesse per gli indigenti, per la giustizia e per il buon governo, ne fecero uno dei più illustri personaggi del Medioevo. Profondamente religioso e particolarmente devoto agli Ordini mendicanti, egli non esitò, tuttavia, a difendere gli interessi della Francia contro le pretese del papato.L. divenne re alla morte del padre, quando aveva solo dodici anni, e finché non raggiunse la maggiore età, nel 1234, fu reggente in sua vece la madre Bianca di Castiglia. Erano anni difficili per la monarchia francese: una lega di nobili guidati da Ugo di Lusignano e Pietro di Dreux, alleatisi con Enrico III di Inghilterra, minacciava la successione al trono e l'autorità di Bianca come reggente. La prosecuzione della guerra contro gli albigesi aggiunse gravi difficoltà nella Francia sudoccidentale. Soltanto con il trattato di Parigi del 1229 e la vittoria di Taillebourg nel 1242 le minacce per la pace furono allontanate. La ricostruzione del transetto e della navata dell'abbaziale benedettina di Saint-Denis (dip. Seine-Saint-Denis), che servì come pantheon reale, e anche l'erezione della Sainte-Chapelle a Parigi costituiscono opere la cui importanza e il cui prestigio devono essere visti nel contesto dell'agitato clima politico del primo ventennio di regno.Nel 1234, divenuto maggiorenne, L. sposò Margherita di Provenza, dalla quale ebbe undici figli; in seguito a una grave malattia, nel 1244, il sovrano fece voto di partecipare alla crociata, i cui preparativi furono lunghi e complessi. Molti progetti architettonici intrapresi prima del 1244, tra i quali la ricostruzione di Saint-Denis, furono interrotti poiché i fondi furono impegnati nell'allestimento della sesta crociata. Il 25 agosto 1248 il re, insieme alla sua famiglia, salpò da Aigues Mortes con ca. trentacinquemila uomini e una flotta di cento imbarcazioni, mentre Bianca di Castiglia riprendeva le funzioni di reggente. Era intenzione di L. approdare in Egitto, conquistare le principali città e scambiarle con le fortezze della Terra Santa. Dopo l'iniziale vittoria a Damietta (1249), la spedizione subì una serie di tragiche difficoltà: lungo la via per il Cairo essa venne fermata dall'inondazione del Nilo e in seguito l'esercito incontrò una fiera resistenza venendo sconfitto a Manṣūra (1250), dove migliaia di uomini, tra i quali un fratello del re, morirono combattendo o per le epidemie. Durante la tormentosa ritirata verso Damietta, i Mamelucchi catturarono numerosi crociati in fuga, incluso il re e i suoi ufficiali. Il re e la corte furono riscattati, ma molti soldati rimasero definitivamente prigionieri in Egitto. Una volta liberato, L. si riunì con Margherita e la sua famiglia ad Acri, e rimase in Terra Santa per altri quattro anni, contraendo vantaggiose alleanze e fortificando le città cristiane della Palestina. Alla morte di Bianca di Castiglia, nel 1252, L. iniziò i preparativi per il suo ritorno in Francia, avvenuto nel 1254. I successivi anni di regno furono caratterizzati dalle riforme politiche e giuridiche, come pure dal sostegno dato agli Ordini mendicanti e all'Università di Parigi.Preoccupato dall'avanzata musulmana in Terra Santa, nel 1269 L. decise di intraprendere una nuova crociata. Sotto l'influenza di Carlo d'Angiò, il sovrano scelse l'Ifrīqiya (od. Tunisia) come punto nel quale dividere il mondo arabo. Ancora una volta la spedizione ebbe un esito disastroso e fu fatale al re stesso: dopo la conquista di Cartagine nel 1270, la peste colpì il campo francese e il re morì nell'agosto dello stesso anno. Il suo corpo fu riportato a Parigi, trovando sepoltura nell'abbazia di Saint-Denis.L. venne descritto dal suo biografo, Jean de Joinville, come colui che aveva "impreziosito il suo regno con belle chiese [...] e un gran numero di ospedali e conventi domenicani, francescani e di altri ordini religiosi" (Tillemont, 1849, V, p. 305). Anche altri autori, come Guillaume de Nangis, enumerarono le costruzioni di L. ed enfatizzarono il coinvolgimento personale del sovrano. Le sue committenze riguardarono principalmente le imprese architettoniche di carattere religioso, ma non va dimenticato che molti di questi monumenti furono riccamente decorati con vetrate, sculture e pitture, e divennero luoghi deputati alla custodia di preziosi reliquiari in metallo e libri liturgici miniati.La committenza di L. può essere distinta in due periodi: quello anteriore alla crociata del 1248-1254 e il periodo che intercorre tra il 1254 e la sua seconda crociata del 1270. La prima fondazione patrocinata dal re fu l'abbazia cistercense di Royaumont (dip. Val-d'Oise) nel 1228, costruita come parziale adempimento del testamento del padre, il quale aveva però chiaramente indicato che avrebbe dovuto essere una fondazione di Canonici vittorini. Il passaggio della donazione ai Cistercensi è stato spesso attribuito all'influenza di Bianca, la cui famiglia aveva fortemente favorito l'Ordine in Castiglia.Royaumont divenne luogo di sepoltura dei figli del re morti durante l'infanzia. La chiesa fu costruita rapidamente, tra il 1228 e il 1236, e i cronisti riferiscono che lo stesso L. collaborò fattivamente alla sua realizzazione. Quanto resta dell'abbazia, che aveva avuto come modello Longpont (dip. Aisne), documenta che nel progetto dell'alzato dominarono i principi dell'architettura cistercense.Il re e la regina madre contribuirono anche alla ricostruzione dell'abbazia di Saint-Denis a partire dal 1231. La decisione di riedificare la chiesa abbaziale in quel particolare momento - come pure la più tarda installazione di una serie di 'false' tombe reali - può essere probabilmente associata con il bisogno di riaffermare il prestigio e l'autorità della dinastia capetingia di fronte alla rivolta dei nobili diffusasi durante la reggenza di Bianca. La ricostruzione di questo importante complesso religioso nello stile più aggiornato ed elegante dell'epoca - lo stile definito Gotico rayonnant - fu chiaramente un atto strategico e politico, e può essere stato influenzato dall'idea di Bianca di Castiglia di realizzare un pantheon dinastico come quello di Las Huelgas a Burgos, in Spagna.Durante gli anni trenta, L. intraprese la costruzione della cappella del castello di Saint-Germain-en-Laye (dip. Yvelines), attribuita allo stesso architetto che aveva progettato l'abbaziale di Saint-Denis. L'edificio, oggi pesantemente restaurato, è tra le più alte realizzazioni dei primi anni di regno.La più importante fondazione di L. fu, comunque, la Sainte-Chapelle, iniziata intorno al 1240 e consacrata il 26 aprile 1246. Parte integrante della residenza reale parigina, la Sainte-Chapelle fu ideata per ospitare la reliquia della corona di spine, che era stata di recente acquistata dall'imperatore di Costantinopoli. Essa unisce vari elementi architettonici, vetrate e pitture murali, in un insieme che costituisce uno dei capolavori dell'arte medievale. Nel 1240 L. ricostruì anche il coro del monastero benedettino a Nogent-les-Vierges (dip. Oise) e, dopo la decisione di intraprendere la sua prima crociata, il re ampliò il porto e le fortificazioni di Aigues Mortes (dip. Gard). I fondi destinati alle opere in cantiere furono stornati per preparare la sesta crociata, e le grandi imprese edilizie iniziate nei due decenni precedenti e non ancora portate a termine, come i lavori in Saint-Denis, rimasero interrotte per essere riprese al ritorno del sovrano.Durante il soggiorno in Terra Santa, L. ricostruì le mura di Giaffa, rafforzò quelle di Acri, Haifa e Cesarea, e fondò una casa francescana a Giaffa. Insieme alla costruzione delle mura di Aigues Mortes, queste fortificazioni sono tra i più importanti progetti militari promossi da Luigi IX.Un evento decisivo nella vita del monarca potrebbe essere stato l'incontro con il francescano Ugo di Digne, avvenuto in Provenza al ritorno dalla sesta crociata. È stato infatti ipotizzato che dopo il 1254 anche i gusti architettonici di L. abbiano subìto dei cambiamenti, ma il re potrebbe anche aver visto il fallimento della crociata come riflesso della propria stessa imperfezione. In ogni caso egli adottò un modo di vita sempre più austero, vestendo in modo sempre più povero, e sembra che avesse pensato alla possibilità di entrare nell'Ordine francescano; tuttavia le sue tendenze ascetiche furono avversate dall'orgogliosa consorte Margherita di Provenza.La committenza di L., dopo il 1254, fu quasi esclusivamente diretta alle fondazioni mendicanti, ospedali o cappelle private soprattutto nell'Ile-de-France, in Normandia e in Linguadoca, sebbene queste siano state quasi tutte interamente distrutte. Egli fondò conventi francescani a Parigi, Vernon, Rouen, Senlis e Compiègne; conventi domenicani a Parigi, Compiègne, Caen, Mâcon, Carcassonne e Rouen; inoltre, sempre a Parigi, i conventi per i Carmelitani, i Fratelli Penitenti, i Bianchi Mantelli e i Crocigeri, e le abbazie per i Certosini e i Guglielmiti. A L. si deve anche la fondazione per i Trinitari a Fontainebleau. Il sovrano partecipò inoltre alla costruzione del monastero delle Clarisse di Longchamp a Parigi, istituito dalla sorella Isabella, e continuò a sostenere l'abbazia di Royaumont e i due monasteri femminili cistercensi di Maubuisson (dip. Val-d'Oise) e Lys (dip. Seine-et-Marne), fondati da Bianca di Castiglia. Egli istituì anche numerosi ospedali (Pontoise, Compiègne e quello dei Quinze-Vingts a Parigi) ed eresse, infine, cappelle nei palazzi reali di Rouen, Vincennes, Pontoise, Corbeil e Senlis. Nonostante siano estremamente scarse le testimonianze relative a questi edifici, si può ipotizzare che essi avessero un carattere austero e pratico secondo l'uso mendicante e che le chiese fossero caratterizzate da grandi spazi unitari a copertura lignea.Branner (1965) ha ipotizzato per l'epoca di L. il crearsi in architettura di un court style, che poi si diffuse in tutta Europa. Tuttavia si deve ritenere che questo stile elegante e raffinato, associato specialmente alla Sainte-Chapelle, fosse già stato in uso a Parigi e nella sua regione (per es. la cappella laterale della cattedrale di Notre-Dame, la cappella della Vergine in Saint-Germain-en-Laye) e che il re avesse utilizzato semplicemente il gusto parigino corrente. In realtà, gli edifici di committenza reale differiscono molto dal punto di vista stilistico, poiché riflettono le loro caratteristiche funzionali, piuttosto che un coerente e deciso approccio estetico dettato dal monarca. Quindi, per es., l'austera e liscia superficie del muro di Royaumont è dovuta alla sua appartenenza all'Ordine cistercense, mentre la Sainte-Chapelle può essere vista come un reliquiario splendidamente decorato; la tracery ornata del coro benedettino di Nogent-les-Vierges contrasta con le pareti levigate del cleristorio, un dettaglio architettonico che ricorda l'austerità di Royaumont; ancora a Saint-Denis e a Saint-Germain-en-Laye, le delicate svasature nelle superfici murarie risaltano rispetto ai ricchi fasci di colonnine, che riflettono le loro origini borgognone.La committenza di L. nelle altre arti è più difficile da stabilire; si ritiene generalmente che il re e sua madre abbiano commissionato il rosone del transetto settentrionale della cattedrale di Chartres, messo in opera intorno al 1230. Presso la Sainte-Chapelle L. fondò una biblioteca fornita di testi teologici privi di decorazioni miniate, perché destinati al frequente uso degli studiosi.Nonostante si conosca poco della sua biblioteca personale, alcuni codici possono essere messi in relazione con il re. Il Salterio di s. Luigi (Parigi, BN, lat. 10525), di straordinaria bellezza e ricchezza, era il suo libro di preghiera, probabilmente prodotto al suo ritorno dalla sesta crociata. È stato osservato che il salterio, enfatizzando la storia veterotestamentaria di Giuseppe, istituisce un parallelo tra la sconfitta di L. in Egitto e la vendita di Giuseppe come schiavo. Dello stesso stile è il Salterio di Isabella (Cambridge, Fitzwilliam Mus., 300), che fu realizzato per la sorella o forse per la figlia. Potrebbero aver fatto parte della biblioteca privata di L. anche due fogli conservati a New York (Pierp. Morgan Lib., 37), una piccola Bibbia (Parigi, BN, lat. 10426) e una Bibbia moralizzata nel tesoro della cattedrale di Toledo, commissionata da L. o da Bianca di Castiglia intorno al 1230.La grazia e l'eleganza dell'arte figurativa prodotta in questo periodo negli ambienti parigini e di corte sono attestate anche dalle vetrate e dai medaglioni dipinti nello zoccolo della Sainte-Chapelle, come pure da quanto resta delle statue di apostoli provenienti dalla stessa cappella (Parigi, Mus. Nat. du Moyen Age, Thermes de Cluny).Protettore di ecclesiastici e teologi, L. favorì anche lo studio e l'erudizione a Parigi: s. Bonaventura da Bagnoregio era spesso a corte e predicava frequentemente nella Sainte-Chapelle; Vincenzo di Beauvais era il cappellano del re e scrisse grazie al suo appoggio una magnifica opera enciclopedica, lo Speculum maius. Nelle dispute tra i maestri dell'Università, il clero e i frati mendicanti, L. si schierò con i Francescani e i Domenicani fino a determinare una politica papale favorevole al compito dottrinale e all'amministrazione dei sacramenti da parte di questi ordini.
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