Magni, Luigi
Regista cinematografico e teatrale, sceneggiatore e soggettista, nato a Roma il 21 marzo 1928. Affascinato dalle consuetudini e dagli umori antichi della sua città, M. ha ricavato spunti spettacolari da tale denso scenario storico e, con robusto istinto drammaturgico, ha saputo trasformarli in agili copioni per il cinema e per il teatro musicale. Per due volte gli è stato conferito il David di Donatello per la sceneggiatura, nel 1978 per In nome del Papa re (1977) e nel 1995 per Nemici d'infanzia, tratto da un suo racconto del 1990 e scritto in collaborazione con Carla Vistarini.
Abbandonati gli studi umanistici, si dedicò alla scrittura per il teatro (collaborando alle fortunate commedie musicali di S. Garinei e P. Giovannini Rugantino, 1962, Il giorno della tartaruga, 1964, e Ciao, Rudy, 1966) e per il cinema, come autore (spesso in collaborazione con Massimo Franciosa) di un nutrito numero di soggetti e sceneggiature per i film di Camillo Mastrocinque (La cambiale, 1959; Il corazziere, 1960), Pasquale Festa Campanile (Un tentativo sentimentale, 1963), Alberto Lattuada (La mandragola, 1965), Nino Manfredi (Per grazia ricevuta, 1971) e di altri registi.Esordì nella regia nel 1968, con Faustina, film ambientato ai margini della Roma contemporanea, ma raggiunse un notevole successo l'anno seguente con Nell'anno del Signore…, appassionata rievocazione di un episodio del Risorgimento (l'esecuzione dei repubblicani A. Targhini e L. Montanari nell'anno giubilare 1825), da cui traspare la predilezione di M. per la storia ottocentesca. Oltre alle sapide incursioni nella Roma antica, con Scipione detto anche l'Africano (1971) e Secondo Ponzio Pilato (1987), ispirato alla consolidata leggenda della fine suicida del governatore romano, M. è tornato ciclicamente a raccontare le vicende della città papalina, facendosi interprete di un anticlericalismo di matrice popolare, dai toni a volte bonari, come in In nome del Papa re, Arrivano i bersaglieri (1980), O' Re (1989), In nome del popolo sovrano (1990), La carbonara (2000). La Roma di M., al di là di una vena amara che affiora in capricci o fantasie storiche di agile scrittura, resta poco più di un fondale, dipinto con il gusto di un avveduto paesaggista, per una recita di figurine affidate ad attori che aderiscono nel modo più vivace allo stile del regista (Alberto Sordi, Jacques Perrin, ma soprattutto Nino Manfredi). Pur datando alcune delle proprie ricostruzioni, M. sembra guardare a una società senza tempo, fondata su amabili abitudini e solidi, benché elementari, sentimenti, quasi che, come suggeriscono le pagine impacciate di La via dei babbuini realizzato nel 1974, egli fosse tentato dal mito del buon selvaggio.
Nel corso degli anni è rimasto fedele al teatro, firmando i testi e la regia di La commedia di Gaetanaccio (1978) e La santa sulla scopa (1986); dal 1982 ha iniziato a lavorare per la televisione, dirigendo tra l'altro State buoni se potete (1983), colorito ritratto di san Filippo Neri da cui è stato successivamente tratto l'omonimo film per le sale, e Garibaldi il generale (1987), in cui ancora una volta ha ripercorso il paesaggio storico del Risorgimento italiano. In uno dei suoi ultimi film, Nemici d'infanzia, M. ha rievocato la Roma dell'occupazione nazista e della guerra civile, attraverso gli occhi di un bambino e la storia di un'amicizia.
F. Bolzoni, La barca dei comici, Roma 1986, passim; Il mondo di Luigi Magni: avventure, sogni e disincanto, a cura di F. Montini, P. Spila, Roma 2000.