Letterato (Piacenza 1785 - Roma 1857). Gesuita dal 1803, nel 1820 fu dimesso dalla compagnia per le sue tendenze innovatrici; fu quindi bibliotecario alla Barberiniana (1820-36) e alla Corsiniana (dal 1836) e prof. alla Sapienza. Deputato di Roma e mediatore tra rivoluzionarî e papato durante la Repubblica romana, dopo il 1850 fu allontanato dall'insegnamento. Maestro e ispiratore dei poeti della Scuola romana, curò una traduzione, non completa, delle odi di Orazio (1854; ed. riveduta 1855), pubblicò testi poetici volgari e saggi eruditi. Dal 1852 fu accademico della Crusca.