Mercantini, Luigi
Poeta e patriota (Ripatransone, Ascoli Piceno, 1821 - Palermo 1872). Nel 1849 partecipò alla difesa di Ancona, assediata dagli austriaci. Dopo la capitolazione della città fu costretto all’esilio. Nel suo soggiorno prima a Corfù poi a Zante entrò in contatto con l’ambiente degli esuli e conobbe Manin, Pepe e Tommaseo. Nel 1852 rientrò in Italia e si stabilì a Torino. Due anni dopo si trasferì a Genova dove insegnò lettere nel Collegio femminile delle Peschiere. Nel 1856 assunse la direzione del periodico «La Donna», al quale collaborarono tra gli altri Tommaseo e Dall’Ongaro. Dopo l’annessione delle Marche al Piemonte, nel 1860, fu nominato segretario del commissario regio. Sempre in quell’anno fondò il quotidiano «Corriere delle Marche» e iniziò a insegnare nell’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1865 ebbe la cattedra di Letteratura italiana nell’università di Palermo. Accompagnò con i suoi componimenti poetici gli eventi del Risorgimento: assai popolari furono le poesie Patrioti, all’Alpi andiamo, celebre inno di guerra del 1848-49 (1853); La fidanzata d’un marinaio della «Palestro» (1866) e il poemetto Tito Speri (1853). Ma la sua notorietà è legata soprattutto a due composizioni: La spigolatrice di Sapri (1857), racconto idealizzato della spedizione di Pisacane dal punto di vista di una lavoratrice dei campi, e la Canzone Italiana (1858), nota come Inno di Garibaldi, musicata da Alessio Olivieri.