MICELI, Luigi
Patriota, nato a Longobardi il 7 giugno 1824, morto a Roma il 30 dicembre 1906. Compiuti gli studî di diritto, rinunziò alla carriera di magistrato, alla quale i genitori volevano avviarlo, e s'iscrisse alla Giovine Italia. Partecipò ai preparativi della rivoluzione calabrese del 1847 e, più direttamente, a quella del 1848. Dopo l'arrivo di Giuseppe Ricciardi in Calabria nel maggio di quell'anno, fu segretario del comitato insurrezionale, detto di Pubblica Sicurezza, e combatté contro le truppe borboniche. Fallita la rivoluzione, esulò a Corfù, donde passò a Roma a difendere quella repubblica (1849). Costretto di poi a riprendere la via dell'esilio, si recò a Genova, dove visse insegnando letteratura e storia nel Collegio nautico e in altri istituti privati. Aderì alla parte più avanzata dell'emigrazione, e, dopo aver combattuto con Garibaldi a Varese e a S. Fermo, fu tra i promotori e gli organizzatori della spedizione dei Mille. Partecipò a tutta la spedizione sino al Volturno e fu tra i sostenitori dell'annessione condizionata al Piemonte. Eletto deputato al parlamento italiano per il collegio di Paola (1861), sedette a sinistra e fece parte del partito d'azione. Fu membro del consiglio e del comitato esecutivo dell'"Associazione emancipatrice" e si trovò presente al tentativo di Sarnico e a quello che s'infranse ad Aspromonte. Partecipò più tardi alla campagna garibaldina del 1866 e si distinse a Bezzecca, presiedendo anche il consiglio di guerra del corpo dei volontarî. Nel 1870 fu tra i più fervidi sostenitori della occupazione di Roma e si dichiarò favorevole all'alleanza con la Prussia. Fu ministro dell'Agricoltura col Cairoli dal 25 novembre 1879 al 29 maggio 1881 e poi di nuovo nel primo ministero Crispi, nel quale successe al Grimaldi. Il 17 novembre 1898 fu nominato senatore del regno.
Bibl.: L. Carpi, Il Risorgimento italiano, III, 458 segg.