MICHELAZZI, Luigi.
– Nacque a Pisa il 23 marzo 1903 da Alberto e da Giacinta Fogliata, in una famiglia nella quale era saldamente consolidata la vocazione all’esercizio della medicina.
Il padre, dapprima assistente anatomopatologo e quindi aiuto clinico nell’Università di Pisa, nel 1919 fu chiamato a dirigere la clinica pediatrica di quell’ateneo; il nonno materno, Giacinto Fogliata, illustre studioso di zooiatria, era stato veterinario delle tenute reali di San Rossore e di Tombolo; il fratello minore, Massimo, fu primario cardiologo ospedaliero.
Iscrittosi alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Pisa, dal 1924 il M. fu allievo interno presso l’istituto di patologia generale diretto da C. Sacerdotti, conseguendovi la laurea con il massimo dei voti e la lode nel 1927 e svolgendovi ancora attività di studio e di ricerca nel 1928, usufruendo del «posto Guarnieri». Nell’ateneo pisano, superato il relativo concorso, nel 1929 il M. esercitò le funzioni di assistente ordinario presso lo stesso istituto dal 1° marzo al 30 novembre; poi, dopo aver prestato servizio come assistente incaricato nella clinica dermosifilopatica dal successivo 1° dicembre al 31 genn. 1930, dal 1° febbraio tornò come assistente di ruolo presso l’istituto di patologia generale. Conseguita il 9 dic. 1933 la libera docenza in patologia generale e svolto nell’anno scolastico 1935-36 un corso libero di fisiopatologia della nutrizione, fu nominato aiuto di ruolo il 1° genn. 1937 e incaricato per gli anni 1936-37, 1937-38 e 1938-39 dell’insegnamento semestrale di microbiologia.
Avviato alla ricerca sperimentale sotto la guida di Sacerdotti, il M. condusse i suoi primi studi su problemi di fisiopatologia renale, argomento privilegiato dal maestro (Sulla presenza di depositi calcarei nel rene in stato di ipertrofia compensatoria, in Pathologica, XXI [1929], pp. 355-357; Ancora sulle deposizioni di calcio nei reni, ibid., pp. 564-566; Sulle modificazioni della funzione renale indotte dalla mononefrectomia, dalla legatura di un uretere o di tutto il peduncolo di un rene e dallo scapsulamento mono- e bilaterale, ibid., XXIII [1931], pp. 332-341; La calcemia in rapporto ad alcune modificazioni della funzione renale, ibid., XXV [1933], pp. 201-206). Si dedicò poi a osservazioni in vari settori della patologia generale, alla cui conoscenza poté recare originali contributi, tra i quali merita in particolare di essere segnalata la serie di lavori sperimentali sulla fisiopatologia degli estratti d’organo (L’azione farmaco-dinamica di alcuni estratti di organo sopra l’intestino isolato; estrazione da essi di una sostanza vagotropa, in Riv. di patologia sperimentale, 1933, vol. 10, pp. 93-106; Sopra l’azione fisiopatologica di alcuni estratti d’organo freschi e autolisati con speciale riguardo all’estratto pancreatico, ibid., pp. 253-260; Sopra l’azione fisiopatologica degli estratti d’organo, ibid., vol. 11, pp. 36-46) e su immunità, allergia e anafilassi (L’influenza del formolo sopra le proprietà tossiche e anafilattizzanti degli estratti d’organo, ibid., 1932, vol. 8, pp. 387-395; Deanafilassi e modificazione del complemento, in Boll. dell’Istituto sieroterapico milanese, XI [1932], pp. 805-815, in collab. con R. De Cori; Sopra la ricomparsa di proprietà tossiche nella miscela satura tossina-antitossina difterica in seguito all’azione di sieri normali, ibid., XII [1933], pp. 495-504; Antiemolisine e antiagglutinine, ibid., pp. 505-507; Sopra la natura e la aspecificità del fenomeno di Schwartzman, in Pathologica, XXV [1933], pp. 704-708; Ricerche sopra il contenuto in anticorpi di alcuni organi nel coniglio immunizzato e normale, in Riv. di patologia sperimentale, 1934, vol. 13, pp. 345-358; Sopra le cosiddette pleuropolmoniti allergiche, in Lo Sperimentale, LXXXIX [1935], pp. 677-692; Sopra le modificazioni del contenuto in emoagglutinine del siero e dei tessuti in seguito alla introduzione di antigeni di varia specie, in Riv. di patologia sperimentale, 1935, vol. 15, pp. 423-431; Il fenomeno di Sanarelli-Schwartzman nella infezione stafilococcica e tubercolare (eteroallergia tubercolare), in Boll. dell’Istituto sieroterapico milanese, XIV [1935], pp. 105-112; L’influenza di alcuni lipoidi batterici sopra il potere antigene del B. coli, ibid., pp. 227-231; Sopra il fenomeno di Sanarelli-Schwartzman, in Giorn. di batteriologia e immunologia, XV [1935], pp. 924-933; Immunità locale e fenomeno di Sanarelli-Schwartzman, ibid., pp. 1212-1225; Il fenomeno di Sanarelli-Schwartzman in alcuni stati immunitari, ibid., pp. 1226-1232; L’allergia tubercolare aspecifica, ibid., XVI [1936], pp. 439-448; Allergia e immunità tubercolare aspecifica, ibid., pp. 915-936; Modificazioni delle proprietà antigeni dei sieri per opera di alcuni microrganismi e dei loro prodotti, in Lo Sperimentale, XC [1936], pp. 281-302). Di notevole interesse furono ancora le sue dimostrazioni dell’apparente protezione esercitata dalla splenectomia nei confronti dell’azione anemizzante esplicata dall’ergosterina irradiata (Sopra l’azione tossica e calcificante dell’ergosterina irradiata, in Riv. di patologia sperimentale, 1930, vol. 5, pp. 505-521), della dipendenza dell’ipotensione conseguente a trauma dell’intestino dalle modificazioni del tono e della motilità dei vasi intestinali (Sopra la patogenesi della ipotensione da trauma intestinale, ibid., 1933, vol. 11, pp. 1-16), delle maggiori gravità ed estensione delle lesioni della parete aortica indotte dalla soppressione delle zone sensibili seno-carotidee e dal taglio dei nervi depressori per effetto del trattamento aggiuntivo con adrenalina e, in generale, della maggiore sensibilità all’azione delle sostanze ipotensive mostrata dagli animali privi del seno carotideo e della funzione dei nervi depressori (Influenza esercitata da alcune sostanze ipertensive e ipotensive sopra la pressione di animali privati del seno carotideo e dei nervi depressori, ibid., 1934, vol. 13, pp. 163-168).
Terzo classificato al concorso per la cattedra di patologia generale dell’Università di Bari nel 1938, nell’anno accademico 1939-40 assunse la direzione della stessa cattedra in quella di Cagliari inizialmente come incaricato, quindi, superato il relativo concorso, come straordinario. I suoi successivi trasferimenti presso le altre sedi nel periodo bellico furono in larga misura condizionati dalla difficoltà dei collegamenti tra la Sardegna e il continente e dal desiderio di non allontanarsi dalla famiglia, sfollata da Pisa: straordinario nell’Università di Ferrara nel 1942-43 e dal 16 nov. 1943 in quella di Perugia, qui il 1° novembre dell’anno successivo divenne ordinario. In seguito, dal 1° nov. 1946 al 31 ott. 1950 fu professore ordinario di patologia generale nell’Università di Siena, presso la quale ebbe anche gli incarichi di un corso di conferenze di parassitologia per gli studenti della facoltà di medicina e chirurgia nel 1946-47 e degli insegnamenti di chimica biologica nella facoltà di farmacia nel 1947-48 e in quella di medicina e chirurgia nel 1948-49, e di idrologia nella facoltà di farmacia negli anni accademici 1949-50 e 1950-51.
Chiamato all’unanimità dalla facoltà medica di Genova, il 1° nov. 1950 il M. assunse la direzione della cattedra di patologia generale e batteriologia: riorganizzò, allora, e modernizzò l’istituto di patologia generale, fondandovi una scuola che, in breve tempo, si sarebbe affermata in Italia e all’estero. Nell’ateneo genovese fu inoltre incaricato di vari altri corsi: dal 1953-54 al 1970-71 di parassitologia per le facoltà di medicina e di scienze, dal 1971-72 al 1976-77 di patologia generale presso le scuole di specializzazione in nefrologia e in dermatologia tropicale, dal 1972-73 al 1976-77 di biochimica oncologica per la scuola di specializzazione in oncologia. Fu anche condirettore della scuola di perfezionamento in oncologia.
Iniziata la carriera accademica, il M. proseguì senza sosta la sua attività di ricercatore conducendo studi sperimentali in tutti i campi della specialità, dall’istopatologia alla patologia strutturale e ultrastrutturale, alla fisiopatologia cellulare. Fu tra i primi a studiare i fenomeni fisiopatologici con metodi biochimici (Sopra il consumo di O2 da parte del midollo osseo di cavia in alcune condizioni sperimentali, in Arch. di fisiologia, XXXVIII [1938], pp. 101-116; L’influenza della tossina tetanica e difterica sopra il consumo di O2 da parte di alcuni tessuti di cavia e di coniglio, in Boll. dell’Istituto sieroterapico milanese, XVII [1938], pp. 509-514, in collab. con S. Holz; Della influenza che gli antigeni e i sieri immuni possono esercitare sopra il consumo di ossigeno da parte di organi di animali sensibili, in Riv. di patologia sperimentale, 1939, vol. 22, pp. 85-102; Sopra il potere tampone di alcuni organi e loro probabile meccanismo di azione, in Arch. italiano di medicina sperimentale, IV [1939], pp. 577-590; Some metabolic changes occurring in skeletal and heart muscles of guinea pigs treated with tet;anus toxine, in Experientia, XI [1955], pp. 73-76, in collab. con M.A. Mor - M.U. Dianzani; The precipitation of cytochrome C with a lipidic fraction from tissues and yeart, ibid., pp. 389 s.; Adenosine triphosphate concentration in guinea pig muscle after denervation, ibid., XIII [1957], pp. 117-119, in collab. con M.A. Mor - M.U. Dianzani; Inactivation of catalase by phospholipide extracts, ibid., pp. 444 s.; Uncoupling of oxidative phosphorylation in antigen-antibody reactions, ibid., XVII [1961], pp. 348-350; Moderne vedute sul ricambio idrico a livello subcellulare, in Gazzetta sanitaria, XXXIV [1963], pp. 281-583). Illustrò la fisiopatologia dell’apparato mitocondriale (Fisiopatologia dei mitocondri isolati, in Riv. di biologia, XLVI [1954], pp. 3-26) e condusse importanti osservazioni sui nucleoproteidi e sugli acidi nucleici in rapporto soprattutto ai fenomeni immunitari (Nucleoproteidi e produzione degli anticorpi, in Boll. dell’Istituto sieroterapico milanese, XXIX [1950], pp. 28-34; Sopra la estrazione degli anticorpi specifici dai nuclei e mitocondri separati da organi di animali immuni, ibid., XXX [1951], pp. 105-112). Proseguendo in questo settore di ricerche sperimentali dimostrò la capacità dell’acido ribonucleico estratto dal siero di animali immunizzati di esercitare, a livello delle cellule linfoidi, uno stimolo alla produzione di anticorpi (Presence of «RNA-immuno-carrier» in immune rabbits’ serum, in Experientia, XX [1964], pp. 447-449, in collab. con G. Nanni - I. Baldini; Induction of auto-haemoantibody response in rats injected with a rabbits’ RNA-immuno-carrier, ibid., pp. 703 s., in collab. con A. Novelli et al.; Influenza di un RNA-immuno-induttore estratto da siero di coniglio immunizzato sulla produzione di anticorpi da parte di cellule linfoidi, in Lo Sperimentale, CXV [1965], pp. 275-287, in collab. con A. Novelli et al.; Induction of antibody response in lymphoid cells in vivo and in vitro by RNA-immuno-carrier from immune serum, in Experientia, XXI [1965], pp. 585-587, in collab. con G. Nanni et al.): per tali studi nel 1965 gli fu conferito il premio Marzotto per la medicina e la chirurgia.
Tra le numerose ricerche del M. merita ancora di essere ricordata l’induzione sperimentale della glomerulonefrite autoimmune (Induzione nel ratto di una glomerulonefrite autoimmune mediante somministrazione di RNA estratto da conigli immunizzati con antigeni renali di ratto, in Boll. dell’Istituto sieroterapico milanese, XLVIII [1969], pp. 477-492, in collab. con U.M. Marinari et al.).
Il M. pubblicò, inoltre, alcune opere monografiche: Elementi di fisiopatologia ad uso delle allieve ostetriche (Pisa 1939); Elementi di microbiologia per gli studenti di medicina (Genova 1952); Lezioni di patologia generale (ibid. 1953); Compendio di patologia generale per studenti in medicina e in scienze biologiche (Roma 1964); Manuale di patologia generale per studenti in medicina e in scienze biologiche (ibid. 1973-74, in collab. con A. Novelli); Compendio di parassitologia (ibid. 1966); Parassitologia medica (ibid. 1977, in collab. con I. Baldini). Direttore sanitario delle terme demaniali di Chianciano, collaborò al volume Attualità di patologia epato-biliare, edito a Roma nel 1953, con i capitoli I punti fondamentali della biochimica e della fisio-patologia del fegato (pp. 17-51), e Le cure idro-minerali di Chianciano (pp. 315-325).
Fuori ruolo dal 1° nov. 1973 per raggiunti limiti di età, il M. fu nominato professore emerito il 15 sett. 1979.
Il M. morì a Genova l’11 genn. 1995.
Aveva sposato Angelica Galdi, dalla quale ebbe due figli.
Membro di numerose società scientifiche italiane e straniere, fu presidente della sezione genovese della Lega italiana per la lotta contro i tumori. Il 2 giugno 1968 gli fu conferita la medaglia d’oro dei benemeriti della Scuola, della cultura e dell’arte.
Fonti e Bibl.: Pisa, Università degli studi, Fascicolo personale, Sez. docenti, ad nomen; Perugia, Università degli studi, Archivio storico, Sezione del personale cessato, posizione 1-1, a. 1946; Siena, Università degli studi, Archivio storico, Fascicolo L. Michelazzi, n. 844; Genova, Università degli studi, Archivio del personale, Fascicolo Michelazzi; M.U. Dianzani, Commemorazione, in XXIII Congresso nazionale della Società italiana di patologia … 1996, Supplemento degli Atti, Milano 1996, pp. 39 s.; A. Marrassini, I contributi della scuola pisana alla patologia, in XXVIII Riunione della Società italiana per il progresso delle scienze, Pisa … 1939, I, Relazioni …, Roma 1940, pp. 478 s., 498; Università degli studi di Genova. Annuario, per gli a.a. dal 1950-51 al 1973-74.