MOSCA, Luigi
– Fratello di Giuseppe, nacque a Napoli nel 1775.
Iniziò gli studi musicali a 12 anni, probabilmente nel conservatorio della Madonna di Loreto, sotto la guida di Fedele Fenaroli. Da studente compose una Messa da lui stesso datata 1789. Uscito dal conservatorio, ottenne il posto di maestro al cembalo nel teatro di S. Carlo. Debuttò al teatro Nuovo nel Carnevale 1797 con L’impresario burlato. Il notevole numero di copie manoscritte e il fatto che l’anno dopo gli fu commissionata La sposa tra le imposture testimoniano del buon successo dell’esordio; seguirono, sempre per il Nuovo, altre tre opere in due anni.Nel 1800 musicò una cantata (L’omaggio sincero, testo di Giuseppe Pagliuca) che fu data nel teatro di corte a Napoli il 30 maggio 1800, per l’onomastico del re. Nel 1802 fu nominato, pare per interessamento di Giovanni Paisiello, vicemaestro (o coadiutore) della Real camera e cappella palatina. Da una lettera di Fenaroli del 1808 si apprende che insegnava canto nel Real collegio di musica (sorto dall’accorpamento dei conservatori napoletani nel 1806), percependo 15 ducati al mese (Cafiero, 2011, p. 183).
Quasi tutte le opere di Mosca furono allestite a Napoli. Fanno eccezione l’intermezzo a sei personaggi Gli amanti volubili, che andò in scena al teatro Valle di Roma nel carnevale 1801, su libretto di Paolo Ferretti; l’oratorio Gioas riconosciuto, dato con esito felice nel 1806 al teatro S. Cecilia di Palermo (città dove compose anche una messa per la monacazione di una Lucchesi Palli); e il dramma giocoso L’italiana in Algeri, creato alla Scala di Milano il 16 agosto 1808 e replicato per ben 35 recite, indizio d’un buon successo (non risulta però che l’opera sia più stata ripresa, mentre il libretto fu poi trionfalmente riutilizzato da Rossini cinque anni più tardi a Venezia).
Il 20 gennaio 1812 andò in scena al S. Carlo Il salto di Leucade (libretto di Giovanni Schmidt, melodramma tragico), prima e ultima opera seria scritta da Mosca. L’anno successivo Nicola Antonio Zingarelli, che era stato chiamato alla direzione del Real collegio di musica, volle Mosca sulla cattedra di primo maestro di canto; era tenuto a dare tre lezioni a settimana a fronte di uno stipendio mensile di 30 ducati. Fu anche socio della Reale società borbonica e, secondo Florimo (1882), direttore della musica al teatro Nuovo. È probabile che i due incarichi a Palazzo e al conservatorio abbiano assorbito tutta l’attività di Mosca: l’ultima sua opera, L’audacia delusa (commedia in musica, teatro dei Fiorentini, libretto di Giuseppe Palomba) è infatti del 1813.
Morì a Napoli, tra il 13 e il 30 novembre 1824.
L’apogeo di Mosca come operista si collocò tra il 1797 e il 1802, gli anni delle sue commedie per musica più fortunate (L’impresario burlato, libretto di Francescantonio Signoretti, teatro Nuovo, carnevale 1797; L’impostore ossia il Marcotondo, Andrea Leone Tottola, teatro dei Fiorentini, estate 1802; Gli sposi in cimento, Saverio Zini, teatro Nuovo, carnevale 1800).Come il fratello, appartenne a una generazione intermedia tra i ‘vecchi’ Zingarelli, Domenico Cimarosa, Paisiello, Giacomo Tritto e i ‘moderni’ Stefano Pavesi o Nicola Manfroce (per limitarci a compositori di apprendistato napoletano). Pure, nella musica di Mosca ci sono molte anticipazioni della ‘modernità’, ossia del gusto affermatosi in Italia tra il 1811 e il 1812 e concretizzatosi negli anni e nello stile di Rossini. Nella Napoli di Murat la vecchia opera seria convisse con i modelli francesizzanti della tragédie lyrique; e Ilsalto di Leucade è un’opera in questo senso sperimentale, anche se il tentativo di Mosca non ebbe sorte fortunata. Ne L’audacia delusa non mancano, oltre a un uso quasi sistematico del crescendo orchestrale, sezioni di più ampia campitura rispetto a molti predecessori. Mosca può essere considerato un compositore versatile, semmai non troppo riconoscibile dal punto di vista stilistico, in un momento storico in cui invece il pubblico dei teatri cominciava a esigere originalità nell’invenzione musicale.
Meno noto del fratello Giuseppe, ebbe una vita professionale quasi all’opposto (e nondimeno i due compositori sono spesso stati confusi). La sua carriera teatrale durò poco più di 15 anni, quella del fratello 35; Giuseppe girò l’Italia e l’Europa, Luigi fu sempre legato a Napoli. Non ancora trentenne ottenne un incarico che gli assicurava un decoroso salario fisso e lo esentava dagli incerti della carriera teatrale. La sua abbondante produzione sacra, composta in gran parte per la cappella reale, fu assai stimata all’epoca.
Un resoconto della Allgemeine musikalische Zeitung del 1821 reca lusinghieri giudizi riguardo alle tre attività di Mosca operista, compositore di musica sacra, maestro di canto (oltre che sulla sua personalità).
Opere: tra la musica da chiesa si ricordano diverse messe polifoniche e varie altre composizioni manoscritte (Magnificat, Pange lingua, Tantum Ergo, Dixit Dominus, Salve Regina, oltre a una Pastorale per organo), custodite oggi in diverse biblioteche italiane (soprattutto a Napoli, Biblioteca del Conservatorio S. Pietro a Majella, e Milano, Biblioteca del Conservatorio Giuseppe Verdi). Opere per il teatro (non citate nel testo): La sposa tra le imposture (Signoretti), commedia per musica, Napoli, Nuovo, carnevale 1798; Un imbroglio ne porta un altro (Palomba), commedia per musica, ibid., autunno 1799; Le stravaganze di amore (Zini), commedia per musica, ibid., autunno 1800; L’amore per inganno (Palomba), anche L’amoroso inganno o La cantatrice di spirito, commedia per musica, Napoli, Fiorentini, primavera 1801; Il ritorno impensato (Zini), anche Il ritorno inaspettato, commedia per musica, ibid., carnevale 1802; I finti viaggiatori (Nicasio De Mase), commedia per musica, ibid., autunno 1807; La sposa a sorte (Palomba), commedia per musica, ibid., luglio 1810. Tra le opere dubbie, La gazzetta (anche La gazzetta parigina (forse da identificarsi con Il matrimonio per concorso di Giuseppe Mosca).
Risultano infine numerosi brani d’opera staccati e composizioni strumentali (2 Barcarole per violino e pianoforte, 2 Valzer per pianoforte, 2 Sinfonie), nonché alcune opere pedagogiche (Principi di musica, Solfeggiper voce di soprano, Solfeggi per voce di mezzo-soprano, Solfeggi per voce di basso), custoditi in varie biblioteche italiane.
Fonti e Bibl.: Allgemeine musikalische Zeitung, XXIII (1821), pp. 857 s.; C. [De Rosa] marchese di Villarosa, Memorie dei compositori di musica del regno di Napoli, Napoli 1840, p. 119; P. Cambiasi, Rappresentazioni date nei reali teatri di Milano, 1778-1872, Milano 1872, passim; F. Florimo, La scuola musicale di Napoli e i suoi conservatorii, con uno sguardo sulla storia della musica in Italia, III, Napoli 1882, pp. 82 s.; Il teatro alla Scala nella storia e nell’arte (1778-1963), a cura di C. Gatti, Milano 1964, passim; C. Questa, Il ratto dal Serraglio: Euripide, Plauto, Mozart, Rossini, Bologna 1979, pp. 114 s.; C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800, Cuneo 1990-94; S. Henze-Döhring, Das Melodramma serio am Teatro San Carlo unter Napoleonischer Herrschaft (1808-1815), in Napoli e il teatro musicale in Europa tra Sette e Ottocento. Studi in onore di Friedrich Lippmann, a cura di B.M. Antolini - W. Witzenmann, Firenze 1993, pp. 247-266; Un almanacco drammatico: l’«Indice de’ teatrali spettacoli», a cura di R. Verti, Pesaro 1996, ad ind.; I libretti di Rossini: L’italiana in Algeri, a cura di P. Fabbri - M.C. Bertieri, Pesaro 1997; D. Carnini, L’opera seria italiana prima di Rossini (1800-1813). Il finale centrale, diss., Università di Pavia, 2007, pp. 3-24, 152; J. Mongrédien, Le Théâtre Italien de Paris, 1801-1831: chronologie et documents, Lyon 2008, ad ind.; R. Cafiero, «La musica è di nuova specie, si compone senza regole», Fedele Fenaroli e la tradizione didattica napoletana fra Settecento e Ottocento, in Fedele Fenaroli. Il didatta e il compositore. Atti del convegno… Lanciano… 2008, a cura di G. Miscia, Lucca 2011, p. 183; F.-J. Fétis, Biographie universelle des musiciens, VI, p. 211; Dizionario universale delle opere melodrammatiche, II, p. 362; Enc. dello spettacolo, VII, pp. 872 s.; F. Stieger Opernlexikon. Komponisten, Tutzing 1977, II, pp. 746 s.; The newGrove dictionary of music and musicians (ed. 2001), XVII, pp.161 s.; Die Musik in Geschichte und Gegenwart.Personenteil, XII, coll. 515 s.