LUIGI NAPOLEONE re d'Olanda
Terzo fratello di Napoleone Bonaparte, nacque ad Aiaccio il 2 settembre 1778. Il 7 gennaio 1802, sposò su precisi ordini di Napoleone la figlia di Giuseppina de Beauharnais, Ortensia, ch'egli non amò mai. Come connestabile di Francia fu messo nella terza guerra di coalizione a capo dell'esercito del nord, che avrebbe dovuto, eventualmente, difendere l'alleata repubblica batava contro la Prussia. Rimanendo neutrale quest'ultimo paese, Napoleone ordinò a suo fratello di recarsi in Olanda, di cui nel giugno 1806 Napoleone lo nominava re. L. N., di carattere debole, accettò il comando del fratello. Intenzione di Napoleone era di fare dell'Olanda uno strumento della sua politica antitedesca: L. N., avrebbe dovuto seguire le sue direttive. Ma il nuovo re invece mostrò presto di avere idee diverse: re di Olanda, egli volle il bene del suo regno e si comportò come un re nazionale. Mostrò abilità nella scelta dei suoi ministri e consiglieri, nominando uomini veramente abili, anche se repubblicani e orangisti. Volle risparmiare molto sulle spese militari e domandò anche il ritiro delle truppe francesi che l'Olanda doveva mantenere.
Tentò poi di risollevare il commercio olandese, proprio nel momento in cui Napoleone proclamava il "blocco continentale"; e così la tensione tra i fratelli crebbe sempre più.
Ma, oltre che dai rimproveri del fratello, la vita di L. N., di salute precaria, era attristata dalla condotta della regina, ammiratrice di Napoleone e moglie inîedele; poi vi era l'ambasciatore francese de La Rochefoucauld, che faceva dell'ambasciata un centro di intrighi contro il re e di spionaggio a favore di Napoleone.
Poco dopo l'armistizio di Znaym si venne all'invasione dell'isola di Walcheren da parte degl'Inglesi (16 luglio 1809). L. N. venne dimesso dal fratello dal comando dell'esercito del nord; gli successe il maresciallo Bernadotte. In quel tempo L. N. seriamente propose ai suoi ministri di prendere le parti inglesi contro Napoleone; ma solo il ministro della guerra Kraayenhof fu del suo parere. Quando nel dicembre gl'Inglesi, decimati dalle febbri, lasciarono Walcheren, L. N. già si trovava a Parigi ove era stato chiamato dal fratello. Dopo lunghe e infruttuose trattative Napoleone "volle finirla con la farsa" e, minacciando l'annessione di tutta l'Olanda, costrinse L. N. ad accettare il Reno come frontiera (trattato di Parigi del 16 marzo 1810). Tornato ad Amsterdam, L. N. volle ancora una volta difendersi contro il fratello. Ma una delle clausole segrete del trattato di Parigi prevedeva un generale francese a capo delle truppe destinate a reprimere il contrabbando con l'Inghilterra. Il generale fu Oudinot, che non mise soltanto guarnigioni nelle città costiere, ma venne con le sue truppe nell'interno. Un progetto di difesa della città di Amsterdam venne considerato inattuabile e il 1 luglio 1810 L.N. abdicò a Haarlem in favore di suo figlio. Si recò come conte di Saint Leu in Boemia, dove accettò la protezione austriaca. Il 13 luglio l'Olanda venne annessa alla Francia. Separatosi dalla moglie, L. N. visse gli ultimi anni viaggiando, finché venne a riposarsi a Roma, dove abitò il palazzo Salviati al Corso. Morì nel 1846 a Livorno. Scrisse: Documents histor. et réflexions sur le gouvernement de la Hollande, voll. 3, Parigi 1820.
Bibl.: Gijsbert Karel van Hogendorp, Brieven en Gedenkschriften, III-V, L'Aia 1876-1901; A. Garnier, La cour de Hollande sous le règne de L. N., Parigi 1923; H. Gallois, Geschiedkundige aanmerkingen, ecc., Deventer 1820; Th. Jorissen, Napoléon I et le roi de Hollande, L'Aia 1868; F. Rocquain, Napoléon et le roi Louis d'après les documents conservés aux Archives Nationales, Parigi 1875; A. Dubosq, Louis Bonaparte en Hollande d'après ses lettres, Parigi 1911; H. T. Colenbrander, Rutger Jan Schimmelpenninck en Koning Lodewijk, Amsterdam 1911; H. T. Colenbrander, Koning Lodewijk, II, L'Aia 1909 e 1910. Quest'ultima pubblicazione contiene tra l'altro la corrispondenza tra L. N. e Napoleone.