PANDOLFI, Luigi
– Nacque il 6 settembre 1751 a Cartoceto, nella diocesi di Fano (per tale ragione viene spesso indicato come Pandolfi-Fanese, a guisa di secondo cognome) da Giuseppe e da Verginia Tonelli. Al momento del battesimo gli furono posti i nomi di Luigi, Nicolò, Aldebrando, Fortunato, Baldasare [sic].
I genitori compaiono entrambi nella lista dei casati nobili marchigiani, in particolare nell'area di Pesaro, Ascoli e Fano. In quest'ultima città Pandolfi frequentò il cosiddetto Collegio-Università Nolfi, nel quale erano ammessi solo alunni di famiglie di ceto elevato. Il 3 maggio 1760 ricevette la cresima dal vescovo Giacomo Beni nella chiesa di S. Francesco in Rovereto della nativa Cartoceto. Oltre a questi scarni riferimenti documentali parrocchiali, non risultano altre informazioni utili fino all'iscrizione all'Archiginnasio (o Università) della Sapienza a Roma, dove frequentò i corsi di diritto, conseguendo il dottorato nel 1772 (appunto di «Francesco Tarini segretario»: Fano, Arch. storico diocesano, fondo Beneficenza Nolfi, b. 31, c. 56v). Nel frattempo aveva intrapreso l'iter di formazione ecclesiastica, che lo portò all'ordinazione sacerdotale, avvenuta probabilmente nel 1776 (Fano, Arch. Cancelleria vescovile, Patrimoni Sacri 1764-1797, cc. 369v-373v).
Pur essendo incardinato nella diocesi di Fano, Pandolfi, per la sua buona fama, fu poi richiesto e trasferito nelle vicine: è segnalato, infatti, appena trentenne, per quattro anni, come la seconda autorità ecclesiastica nella diocesi di Todi, poi per nove anni, con la stessa funzione di vicario generale, in quella più estesa e importante di Pesaro. La condotta irreprensibile di fedeltà al papa, corredata e sostenuta dai suoi titoli nel settore giuridico e amministrativo, spiegano l'inserimento del suo nome nelle liste della prelatura pontificia subito dopo l'elezione di Pio VII nel conclave veneziano del 1800. Il pontefice firmò la prestigiosa nomina di Pandolfi a referendario dei Tribunali della Segnatura apostolica di giustizia e di grazia il 14 maggio 1802. Pochi giorni prima (4 maggio) era stato nominato governatore della cittadina di Montaldo (Weber, 1994, p. 299), dove esercitò l'alto ministero amministrativo per cinque anni.
Da allora conservò la carica di governatore, in sedi di importanza sempre maggiore: ad Ascoli Piceno (1807), a Orvieto (1808 e ad interim ancora per un anno), infine a Perugia dal 24 marzo 1809 per un quinquennio (Arch. Segreto Vaticano, Index Brevium, v. 126, c. 113v, n. 78).
Nel periodo del governo pontificio detto di 'seconda ricupera' (subito prima del congresso di Vienna nel 1814), la carriera prelatizia di Pandolfi vide un cambiamento di mansione di tipo superiore: oltre alla carica puramente onorifica di 'prelato domestico di Sua Santità' conferitagli il 22 giugno, in quello stesso 1814 ebbe l'impegnativo mandato di delegato apostolico, che svolse prima a Cesena e poi in due sedi altrettanto strategiche come Pesaro e Urbino (ratifica del 4 maggio 1814).
Allo scadere del suo primo anno di esercizio, fu insignito dal papa del titolo di capo della delegazione pontificia della giunta provvisoria di Ancona, capitale delle Marche, ma il segretario di Stato, Ercole Consalvi, appena rientrato a Roma dal congresso di Vienna, prima sospese poi annullò la ratifica. Questo 'incidente' , che fu determinato non da questioni valutative sulla sua condotta o sulle sue capacità ma a situazioni connesse con le riforme amministrative dello Stato pontificio alla luce dei criteri appena concordati e stabiliti a Vienna, spiega la permanenza a Pesaro fino al dicembre 1818. La sua impresa più nota di questo periodo fu il risanamento degli ambienti destinati alle prigioni nell'antico edificio del palazzo della Signoria.
Riconfermato nella fiducia del papa, fu chiamato a Roma per ricoprire l'incarico curiale di segretario della sacra Consulta, che tenne dal 5 gennaio 1819 fino alla promozione al cardinalato da parte di Pio VII il 10 marzo 1823. Ricevette il cappello rosso cardinalizio tre giorni dopo e gli fu assegnato il titolo di S. Sabina all'Aventino il 16 maggio. La nomina gli consentì, sei mesi dopo, di partecipare al conclave che vide l'elezione al soglio pontificio di Leone XII (28 settembre).
Morì, per una disfunzione cardiaca, nella notte tra il 1° e il 2 febbraio 1824 (gli atti documentali fissano ormai al 2 febbraio la data del decesso), nella sua casa a Roma.
Fu esposto nella chiesa di S. Marcello al Corso, dove si svolse il funerale e quindi sepolto nella Basilica di S. Sabina all'Aventino.
Un suo ritratto, dipinto a olio nel 1800 da Francesco Guerrini di Bartolomeo, è nella Pinacoteca civica della città di Fano; un altro ritratto è a Vienna presso la Biblioteca nazionale nustriaca. Nella Biblioteca apostolica Vaticana (Gabinetto delle stampe, card. f. 6, tavola n. 89) è conservata un'incisione del volto di Palmieri, proveniente dalla calcografia nazionale disegnata da Francesco Giangiacomo e incisa da Gioacchino Lepri.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Fano, Carteggio Comunale, 1823, titolo XII (su un contrastato donativo da parte del consiglio comunale a Pandolfi al momento della nomina cardinalizia); Fano, Arch. storico diocesano, Archivi Parrocchiali, Cartoceto, Liber Renatorum, 1734-1777, c. 122v (atto di battesimo); fondo Beneficenza Nolfi, b.3, cc. 39r e 56v (dottorato in giurisprudenza); fondo Atti Capitolari, 1816-1830, cc. 83v-84r (Te Deum per la nomina cardinalizia); fondo Carteggio chiese diocesi, Cartoceto, b. 20 (contiene lettere di Pandolfi); Ibid., Arch. Cancelleria vescovile, Patrimoni Sacri 1764-1797, cc. 369v-373v: b. ordinazione del card. Pan. 1776; Perugia, Bibl. comunale, fondo Manoscritti 1823-1833: G. Belforti, Serie dei Legati, Vice-legati e Governatori di Perugia. Le poche carte collegate ai brevi di nomina o all'attività di Pandolfi presso la Consulta si trovano in Città del Vaticano, Arch. Segreto Vaticano, fondo Congregazione concistoriale, Libri cedularum et rotulorum, vol. 26, f. 44; Index brevium, vol. 126, f. 110, n. 28; nell'Arch. di Stato di Roma, fondo Segnatura di grazia, v. 730, Juramenta, f. 674 e passim. Cfr. anche Washington, D.C., The Catholic University of America, Autographes des cardinaux des XVII, XVIII, et XIX siècles. An inventory of the autographes des cardinaux ... at The American Catholic History Research Center and University Archives, s. 1: Correspondence, certificates, clippings, and prints, 1653-1879 (1 box) n. 88: cardinal Luigi. Pandolfi (1751-1824). A. Mariotti, Saggio di memorie istoriche civili ed ecclesiastiche della città di Perugia e suo contado, t. I, parte 2, Perugia 1806, pp. 367-408; Diario di Roma, Roma 1824, n. 10, p.1, n. 11, p.1; G. Moroni, Diz. di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni..., Venezia 1840, XXIII, p. 166; XLVI, p. 145; LI, p. 94; LII, p. 181; LV, p. 184; LXXXVI, p. 358; L.C. Farini, Lo Stato romano dal 1815 al 1850, I-III, Torino 1850-53; Ch. Berton, Dictionnaire des cardinaux, contenant des notions générales sur le cardinalat ..., Paris 1857, p. 1348; T. Piccolomini Adami,Guida storico-artistica della città di Orvieto, Siena 1883, p. 369; M. Moscarini, La Restaurazione pontificia nelle provincie di «prima ricupera» (maggio 1814 - marzo 18l5), Roma 1933, p. 27 nota 3, p. 119; A. Quaquarelli, La ricostituzione dello Stato pontificio con una memoria inedita su «Il mio secondo ministero » del card. Pacca, Città di Castello-Bari 1945; D. Staffa, Le delegazioni apostoliche, Roma 1959; R. Colapietra, Amministrazione e burocrazia nello Stato pontificio della Restaurazione, in Rassegna di Politica e di Storia, XII (1966), pp. 142-145; R. Ritzler - F. Sefrin, Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi, VII (1800-1847), Padova 1968, pp. 14 s., 17, 44; G. Beltrami, Notizie su prefetti e referendari della Segnatura Apostolica, Città del Vaticano 1972; G. Brocanelli, Seminario e clero nelle Marche nella seconda metà dell'800, in Rivista di storia della Chiesa in Italia, XXXI (1977), pp. 68-100, 391-424; D. Cecchi, L'amministrazione pontificia nella 2a Restaurazione (1814-1823), Macerata 1978; A. van de Sande, La curie romaine au début de la Restauration. Le problème de la continuité dans la politique de Restauration du Saint-Siège 1814-1817, 's-Gravenhage 1979; C. Semeraro, Chiesa e società nelle Marche e Legazioni (1815-1823). Carteggio inedito di una S. Congregazione romana, in Salesianum, XLI (1979), pp. 685-768; Id., Papato-Restaurazione, in Diz. degli Istituti di perfezione, VI, Roma 1981, coll. 1158-1162; Ch. Weber, Legati e governatori dello Stato Pontificio: 1550-1809 , Roma 1994, pp. 125, 299, 324, 335, 823; Ph. Boutry, Souverain et Pontife: recherches prosopographiques sur la Curie romaine à l'âge de la Restauration: 1814-1846, Rome 2002, pp. 444 s.; Cronaca fanestre o siano memorie delle cose più notabili occorse in questi tempi nella città di Fano Notate per mio piacere da me Tommaso Massarini Fanese, a cura di G. Boiani Tombari, Fano 2011. Per la documentazione circa il ritratto di Pandolfi, Vienna, Bibl. nazionale austriaca, fondo Stückkarten, pgf 26.802/MD, Go 1824/; Bibl. Apostolica Vaticana, Gabinetto delle stampe, card. f. 6, tavola n. 89; cfr. anche: S. De Crescenzo - A. Diotallevi, Effigies, nomina et cognomina S.R.E. card., Città del Vaticano 2008; La Pinacoteca Civica di Fano. Catalogo Generale. Collezione Cassa di Risparmio di Fano, Milano 1993, p.140, n. 174 (ritratto del card. Pandolfi).