Pianciani, Luigi
Patriota e uomo politico (Roma 1810 - Spoleto 1890). Di antica famiglia nobile spoletina, si laureò in giurisprudenza a Roma. Sensibile agli ideali democratici e mazziniani, entrò nell’amministrazione delle dogane pontificie e divenne ispettore generale nel 1845. Gonfaloniere di Spoleto (1847), fu tra i promotori della prima petizione a Pio IX per ottenere la concessione delle riforme costituzionali. Dimessosi dal suo incarico nel 1848, partì volontario per il Veneto, segnalandosi nella difesa di Marghera. Eletto deputato alla Costituente romana nel 1849, presentò un appello ai patrioti italiani per la convocazione di una costituente italiana. Dopo aver cercato di difendere le Legazioni pontificie dall’invasione degli austriaci, sulla via del ritorno fu arrestato dai francesi (giugno 1849). Caduta la Repubblica romana, andò in esilio a Parigi e a Londra dove fu tra gli animatori delle attività mazziniane. Nella primavera del 1854 si trasferì nell’isoletta di Jersey dove intorno a Victor Hugo si raccoglieva una comunità di rifugiati politici di diversi paesi europei e fu redattore del giornale «L’Homme», punto di contatto tra le diverse anime dell’emigrazione internazionale. Tornò in Italia nel giugno del 1860, incaricato da Mazzini di guidare la spedizione che doveva invadere lo Stato pontificio, dirottata per ordine di Cavour in Sicilia. Deputato della Sinistra dal 1865 al 1890, partecipò alle campagne garibaldine del 1866 e del 1867. Nel 1872-74 e di nuovo nel 1881-82 fu sindaco di Roma e promosse lo sviluppo urbano della capitale e l’edificazione del quartiere Prati. In esilio pubblicò La Rome des papes (1859), un duro attacco allo Stato pontificio.