ROSSI, Luigi
Pittore, nato a Lugano il 22 marzo 1853, morto a Tesserete (Ticino) il 6 agosto 1923. Studiò all'accademia di Milano con Giuseppe Bertini: da Carlo Mancini fu iniziato alla visione del paesaggio. Esordì appena diciottenne con un quadro di genere (In assenza dei padroni) acquistato dal khedivé. Chiamato a Parigi dal Guillaume verso il 1880, vi acquistò nome e grandi amicizie con le briose illustrazioni di Notre-Dame, di Tartarin sur les Alpes e d'altri romanzi. Il vecchio Doré e Daniel Vierge richiesero talora la sua collaborazione. Fra le pitture di cavalletto di quel periodo sono: La raccolta delle ostriche, La pescatrice della Charente, La passeggiata domenicale. Stabilitosi a Milano, da frequenti ritorni al paese natale fu attratto alla pittura agreste, maturata in una collana di tele, quali La polenta, Temporale in montagna, Piccole madri, Canto dell'aurora, Processione in montagna. Emerge fra questi per vigore coloristico Il mosto. Fu autore di ritratti pregiati e maestro nella pittura all'acquerello. Artista versatile e fresco osservatore del vero, seppe esprimerlo con vivacità e sciolta schiettezza di segno.
Bibl.: G. P. Lucini, L. R., in Emporium, XI (1900), pp. 247-65; A. M. Comanducci, I pittori italiani dell'Ottocento, Milano 1934; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIX, Lipsia 1935 (con ampia bibliografia).