SABATELLI, Luigi
Pittore, nato a Firenze il 21 febbraio 1772, morto a Milano il 18 agosto 1829. Studiò all'accademia di S. Matteo a Firenze, poi a quella di San Luca in Roma; fu a Venezia nel 1796. Tornato in patria, eseguì David e Abigaille per il duomo d'Arezzo e quadri di soggetto classico e storico-romantico per il palazzo Capponi in Firenze. Chiamato nel 1808 a insegnare all'Accademia di Brera in Milano, vi rimase fino alla morte, eseguendo pitture decorative per i palazzi Serbelloni-Busca e Arconati, e i Ventiquattro Seniori dell'Apocalisse per la parrocchiale di Valmadrera. Pur non abbandonando l'insegnamento milanese, tornò ripetutamente a Firenze per dipingere le decorazioni della Sala dell'Iliade a Pitti (1819-20); della cappella della Madonna in San Firenze, della cappella di Sant'Antonio in Santa Croce; e parzialmente della Tribuna di Galileo al palazzo della Specola (1841), aiutato quasi sempre dai figli. Eseguì pure decorazioni e quadri per chiese, palazzi e ville di Firenze e Pistoia, e rispettivo contado. Se il Convito degli dei, nella vòlta della Sala dell'Iliade, rimane un buon saggio di decorazione accademica, oggi forse preferiamo di lui i cartoni, i disegni e specialmente i ritratti a tocco in penna, d'una sicurezza stupefacente (ne esistono agli Uffizî e nelle gallerie d'arte moderna di Roma, Firenze, Milano, Genova, nelle pinacoteche di Arezzo e di Ascoli Piceno, all'orfanotrofio di Pistoia); e tra le sue acqueforti, quella della Peste di Firenze, di spiriti e forme già romantici. Il figlio Francesco, nato a Firenze il 22 febbraio 1803, morto a Milano nell'agosto del 1830, scolaro e collaboratore del padre, ma formatosi anche a Roma e a Venezia, ha lasciato prova del suo ingegno in un Aiace d'Oileo della Galleria d'arte moderna di Firenze, in una lunetta della Sala dell'Iliade a Pitti, e in alcuni cartoni e disegni della Galleria d'arte moderna di Milano. L'altro figlio Giuseppe, nato a Milano il 24 giugno 1813, morto a Firenze il 27 febbraio 1843, scolaro del fratello Francesco e del padre, col quale collaborò a Milano e a Firenze, eseguì ritratti e dipinti di soggetto religioso classico e storico con tendenze romantiche, come Farinata degli Uberti alla battaglia del Serchio della Galleria d'arte moderna di Firenze, Otello e Desdemona di quella di Milano. Anche un terzo figlio, Luigi jun., nato a Firenze nel 1818, morto a Milano il 5 maggio 1899, fu frescante in cappelle e palazzi di Lombardia, e particolarmente nella parrocchiale di Seregno.
Bibl.: G. E. Saltini, Le arti belle in Toscana, Firenze 1862, pagine 48-49-55-57; G. Rovani, Le tre arti, II, Milano 1874, pp. 112-123; U. Ojetti, Ritratti di L. S., in Pan, II, Milano 1934, pp. 231-44; F. D. Guerrazzi, Orazione in morte di F. S., Livorno 1829; id., Della vita e delle opere di G. S., Livorno 1843; E. Montazio, Biografia di G. S., Firenze 1843; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIX, Lipsia 1935 (con bibl.).