Tempi, Luigi
Bibliofilo (Firenze 1781 - Lucca 1847). Il marchese Benedetto dei T. da Querceto, ultimo della sua casata, aveva lasciato erede il pronipote Ferdinando Marzi Medici, padre di Luigi, condizionatamente ad alcuni obblighi, tra i quali anche quello di assumere il cognome T.; la famiglia era comunque destinata a estinguersi in breve, perché neanche Luigi, sposato fino dal 1821 con Maria Caterina Montecatini, che gli sopravvisse, lasciò figli. Il T. fu istruito da valenti educatori; erede di un vistoso patrimonio terriero, studiò con alcuni amici nuovi sistemi di conduzione agraria che gli valsero la nomina a socio onorario dell'Accademia dei Georgofili. Ma soprattutto si dedicò all'istruzione popolare: fondò alcune scuole professionali, un asilo, una scuola serale e curò la traduzione e la stampa di libri scolastici.
Dalla sua ricca collezione di manoscritti storici e letterari iniziata dal marchese Benedetto, scelse gli otto più importanti e li donò alla biblioteca Medicea Laurenziana; la consegna fu effettuata il 14 febbraio 1839. Tra questi ve ne erano due della Commedia, ambedue del sec. XLV, che sono noti appunto come Tempiano maggiore (= Tempi 1) e Tempiano minore (= Tempi 6). Il dono fu illustrato in una serie di lettere dell'" Antologia " di Firenze, e i due codici sono descritti nella Lettera ottava (febbr. - marzo 1832, n. 134-135, pp. 44-58; 1-18).
Il Tempiano maggiore, notevole per le sue miniature delle quali quelle all'inizio delle prime due cantiche hanno l'insolita caratteristica di essere quadripartite, fu già stimato più antico di quanto non sia in realtà; infatti la data apposta alla fine del Paradiso, per lo sbiadimento della penultima cifra, fu letta 1328 anziché 1398, come viene confermato dalla chiara lettura di quella posta in fine del Purgatorio. Il Tempiano minore è di formato più modesto ma il testo è più corretto; inizia con un compendio in versi della Commedia e in margine ai primi canti dell'Inferno si osservano note di mano quattrocentesca, forse quella di Giovanni Folchi che ne fu possessore o di Lorenzo di Giovanni di Taddeo Benci che da lui lo ebbe. Materia d'interesse dantesco si trova in altro famoso manoscritto Laurenziano Tempiano, e cioè nello Zibaldone di Antonio Pucci (= Tempi 2), anch'esso appartenuto a Lorenzo Benci. Questo testo contiene notevoli riferimenti danteschi e, in fine, copiate d'altra mano, si leggono canzoni di Dante.
Il rimanente della raccolta libraria dei T. Marzi Medici passò per eredità ai marchesi Bargagli Petrucci; la biblioteca di questa famiglia andò smembrata; alcuni manoscritti furono acquistati dalla biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, dove oggi fanno parte del fondo Nuove Accessioni.
Bibl. - Cenni biografici del marchese Luigi T. Marzimedici, Firenze 1847; P. Papa, Relazione nell'adunanza antimeridiana del 24 settembre, in Atti IV Congresso Ital. (Firenze 19-28 sett. 1889) R. Deputazione St. Patria Toscana Umbria Marche, ibid. 1889, 113-128.