GERBINI, Luigia
Sono incerti il luogo e la data di nascita di questa cantante e violinista, che è da collocare probabilmente a Torino dopo la metà del XVIII secolo. Così come sono scarse e lacunose le notizie sulla sua vita, ricostruite, in gran parte, da G. Berutto. Fu a Torino che ebbe luogo probabilmente la formazione musicale della G., se l'Allgemeine musikalische Zeitung, a proposito di un suo concerto dato a Vienna nel febbraio 1807, la definisce allieva del celebre violinista G. Pugnani. Oltre che virtuosa di violino la G. fu anche cantante di registro sopranile; le prime notizie sulla sua attività la ritraggono proprio in questa veste, quando prese parte nella primavera del 1790 al dramma giocoso Li due supposti conti di D. Cimarosa presso il teatro Bandeau di Gorizia, alternandosi nel ruolo di prima buffa con Maria Bellavigna.
Il 30 ott. 1790 era a Parigi, al théâtre de Variétés de la Foire Saint-Germain, dove si esibì come violinista in un concerto di G.B. Viotti e come cantante nell'intermezzo Il dilettante con musica di vari autori. Stando al Castil-Blaze, che la loda per il suo "notevole talento", avrebbe ottenuto grande successo in entrambi i ruoli. Dalla stessa fonte apprendiamo che, sempre nello stesso periodo, prese parte come strumentista ai Concerts spirituels. In novembre si esibì al théâtre de Monsieur in un Pasticcio appositamente arrangiato per il suo debutto. Il Mercure de France, che ne dette notizia, sottolineò la mediocrità delle arie che componevano quest'opera completamente priva d'azione; la voce della G. era "belle à beaucoup d'égards", ma il suo metodo richiedeva di essere perfezionato. In quell'occasione la cantante torinese si esibì anche come violinista, ottenendo ampi consensi per la sua arcata precisa e potente.
Nella troupe del théâtre de Monsieur, trasferitosi dal gennaio 1791 presso il teatro Feydeau, la G. rimase almeno fino al novembre dello stesso anno, prendendo parte per certo a La vendemmia di G. Gazzaniga, ma probabilmente anche ad altre opere, se il Castil-Blaze la considera elemento stabile di quella compagnia di cantanti italiani attivi a Parigi che "cantando arrivarono all'ideale della perfezione". Ed è sempre la fonte francese a informarci della partecipazione della G. come soprano ai Concerts spirituels di quella stagione.
Dei due anni che seguirono non risulta alcuna notizia; l'attività artistica della G. torna a essere documentata a partire dal gennaio 1794, data a cui il Berutto riferisce una sua presenza alla Scala di Milano per un'accademia vocale e strumentale.
In quell'occasione avrebbe cantato un rondò di G. Paisiello, una scena con aria di G. Pugnani, e avrebbe eseguito tre concerti di violino. Secondo una nota manoscritta posta in calce al libretto del ballo Eufrosina ossia Il potere dell'amore (Roma, conservatorio di S. Cecilia), il trattenimento sarebbe stato a favore del Pio Istituto filarmonico.
La G. fu quindi attiva presso il teatro alla Pergola di Firenze a partire dall'autunno 1794. Seconda donna al fianco di Teresa Bertinotti, prese parte, il 7 settembre, al dramma serio Alzira di N. Zingarelli.
Secondo la Gazzetta toscana più che buona fu l'accoglienza degli spettatori, che "esternarono con replicanti applausi la loro soddisfazione". La G. era anche nel cast dell'Antigono di F. Ceracchini, altra opera seria rappresentata nel teatro fiorentino quell'autunno.
Il 31 ottobre la "professora" si esibì a Livorno in un'accademia di "canto e suono", così come a Firenze il 6 dicembre dello stesso anno. Dal gennaio 1795 la G. è segnalata a Roma, dove si esibì, a più riprese e fino almeno a giugno, nelle accademie vocali e strumentali con le quali la nobiltà copriva il vuoto di programmazione causato dalla chiusura dei teatri, decretata nell'autunno 1792.
Sono due le occasioni in cui il Diario ordinario di Roma fa il nome dell'artista torinese: a proposito di un'accademia di "suono e di canto", la sera dell'11 gennaio, a casa del principe Chigi, e di un'analoga manifestazione il 4 febbraio a palazzo Rezzonico. In entrambe la "rinomata virtuosa di violino" avrebbe ottenuto un generale consenso.
Nel marzo dello stesso anno la G. fu anche a Napoli, dove presso il teatro del Fondo di Separazione eseguì magistralmente alcuni concerti di violino.
Nel carnevale 1796, secondo il Berutto, sostituì Luigia Villeneuve, primadonna del teatro degli Avvalorati di Livorno, nelle opere La serva innamorata, con musica probabilmente di P.A. Guglielmi, e ne L'ultima che si perde è la speranza, di diversi autori. Sempre il Berutto la dice a Madrid dall'aprile 1798 al gennaio '99: il 24 luglio avrebbe cantato ne La donna fanatica di P.A. Guglielmi presso il teatro de Los Caños del Peral, mentre come violinista si sarebbe esibita al S. Carlos di Lisbona il 7 luglio 1799.
Qui rimase come primadonna dall'inverno 1799 all'inverno dell'anno successivo, cantando nelle opere di Paisiello I giuochi d'Agrigento (4 nov. 1799) e Ines de Castro (inverno 1799), Alessandro nell'Indie di L. Caruso (24 giugno 1800), Adrasto re d'Egitto di M.A. Portogallo (17 dic. 1800).
Al dicembre 1802 risale il suo debutto presso il King's theatre di Londra, dove rimarrà fino al luglio del 1803 esibendosi tra l'altro, con successo, nelle opere di Cimarosa I due baroni (1° gennaio) e Il matrimonio segreto (25 gennaio). Nel 1807 era a Vienna per i concerti; l'anno dopo a Milano; nel 1811 a Parigi, sempre come "virtuosa" di violino: secondo quanto riferisce l'Allgemeine musikalische Zeitung ebbe accoglienza entusiastica sia nella capitale asburgica sia in quella francese.
Tra il 1812 e il 1816, con eccezione della stagione 1815 e di un concerto a Bruxelles (nel 1812), fece parte della compagnia del King's theatre di Londra. È lei, con tutta probabilità, la "signora Luigia" citata nei libretti delle opere ivi rappresentate, peraltro, senza grande successo: nonostante il livello della programmazione - tra le opere a cui la G. prese parte figurano anche La clemenza di Tito (1812) e Le nozze di Figaro (1812 e 1816) di W.A. Mozart - il teatro stava vivendo, infatti, una fase non felice dal punto di vista economico e impresariale.
Tra le altre opere a cui prese parte tra il 1802 e il 1816 al King's theatre: Merope e Polifonte di S. Nasolini; I viaggiatori felici di P. Anfossi; I due svizzeri di G. Ferrari; Il capriccio drammatico di P. Winter; Il fanatico per la musica di J.S. Mayr; L'eroina di Raab di Ferrari; La dama soldato di F. Orlandi; Semiramide di Portogallo; L'orgoglio avvilito di V. Fioravanti; Barsene regina di Lidia di Portogallo; I selvaggi di G. Liverati; Zaira di Winter.
A Londra la G. tornò, probabilmente, anche nel 1818, data a cui risalgono le ultime notizie certe sulla sua attività.
Di aspetto mascolino ma fine di modi - così la descrivevano le cronache dell'epoca - la G. fu un'eccellente violinista, apprezzata per l'arcata potente e virile e per la sicurezza, mai scevra di espressività, con cui affrontava i passaggi più difficili. Fu anche un'apprezzata, sebbene non eccezionale, cantante dalla voce piena e intonata.
Fonti e Bibl.: Mercure de France, 27 nov. 1790, p. 153; Gazzetta toscana, 1794, pp. 145, 179, 190; Diario ordinario di Roma, 17 genn. 1795, p. 10; 7 febbr. 1795, p. 20; Giornale letterario di Napoli, XXIV (1795), p. 105; Allgemeine musikalische Zeitung, IX (1807), 25, col. 399; XIII (1811), 44, col. 751; Castil-Blaze, L'Opéra italien de 1548 à 1856, Paris 1856, pp. 218, 221, 270, 278; M. Pincherle, Les violinistes, compositeurs et virtuoses, Paris 1922, p. 116; G. Berutto, I cantanti piemontesi, Torino 1972, pp. 137 ss.; R.L. Weaver, A chronology of music in the Florentine theater, 1751-1800, Detroit 1978, pp. 707, 709; W.C. Smith, The Italian opera in London and contemporary ballet 1789-1820, London 1955, pp. 67 ss., 115 s., 122-125, 132 s., 136 ss.; C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini all'800, I, Cuneo 1990, pp. 33, 89, 101, 231; III, ibid. 1991, pp. 352, 436; V, ibid. 1992, pp. 200, 424, 559; M. De Angelis, Melodramma spettacolo e musica nella Firenze dei Lorena, Firenze 1990, II, pp. 635, 638.