BARRAGÀN, Luis
Ingegnere messicano, nato a Guadalajara nel 1902, morto a Città di Messico nel 1988. Si è formato da autodidatta come architetto e paesaggista fino a diventare autore di rilevanza internazionale. La sua opera è l'apoteosi del colore nell'architettura moderna. Suoi temi sono la valorizzazione del paesaggio messicano, soprattutto quello vulcanico e quello arido, e dell'architettura indigena e coloniale: trasmette in un linguaggio contemporaneo elementi tradizionali, colori vivaci e saturi direttamente ispirati al costume popolare, murature a spigolo vivo, superfici scabre, procedendo per partiture pure e piani metafisici che ricordano il Padiglione di Barcellona di L. Mies van Der Rohe. Altro tema l'acqua, con volumi stereometrici perfetti, piani radenti, getti possenti e l'ombra. Fra le sue opere più importanti, tutte a Città di Messico: i giardini del Pedregal de S. Angel, 1945-50; le torri del Quartiere Satellite con lo scultore M. Goeritz, 1956-57; le fontane del Bebedero e del Campanario a Las Arboledas, 1958-61; la casa Egerström e la fontana Los Amantes a Los Clubes, 1963-68.
Bibl.: E. Ambasz, The architecture of L. Barragàn, New York 1976.