MENOTTI, Luis César
Argentina. Rosario, 5 novembre 1938 • Ruolo: centravanti • Squadre di appartenenza: 1958-63: Rosario Central; 1964: Racing; 1965-66: Boca Juniors; 1967: Huracán; 1967-68: New York Giants; 1968: Santos; 1969: Juventus (Brasile), San Paolo • Carriera di allenatore: Central Córdoba, Newell's Old Boys (1970-71), Huracán (1971-74), nazionale argentina (1974-83), Barcellona (1983-84), Boca Juniors (1987), Atlético Madrid (1987-88), River Plate (1988-90), Peñarol (1990-91), nazionale messicana (1991-93), Boca Juniors (1994), Banfield (1995-96), Independiente (1996-97), Sampdoria (1997), Independiente (1998-99) • Vittorie: 1 Campionato del Mondo (1978), 1 Campionato argentino (1973), 1 Supercoppa Spagnola (1983)
Come giocatore (era un attaccante non molto dotato) ha raggiunto il punto più alto facendo la riserva di Pelé nel Santos. Ha dimostrato la sua intelligenza e la sua profonda conoscenza del calcio appena iniziata la carriera di allenatore, vincendo nel 1973 il Campionato argentino con una squadra di secondo piano, l'Huracan di Buenos Aires. Cinque anni dopo è approdato alla guida della nazionale: nella squadra giocavano autentici fuoriclasse, come Passarella, Ardiles e Kempes, e con loro Menotti ha raggiunto il titolo mondiale, battendo in finale l'Olanda, nel 1978. Falliti i Mondiali del 1982, si è trasferito a Barcellona, dove ha avuto altri successi. Nel suo paese ha rappresentato per anni un punto di riferimento, tanto da dividere la critica calcistica quando la nazionale biancoceleste è passata sotto la guida di Carlos Bilardo, poi vincitore dei Mondiali in Messico. Come è accaduto in Italia fra i seguaci di Sacchi e quelli di Trapattoni, anche in Argentina i sostenitori di Menotti (favorevoli alla 'zona') si sono schierati contro quelli di Bilardo (propensi a un gioco più impostato sulla difensiva). Menotti ha fatto anche una fugacissima apparizione in Italia: nella stagione 1997-98 ha allenato la Sampdoria, ma è stato licenziato dopo otto giornate.