COLOMA, Luis
Scrittore spagnolo, nato a Jérez de la Frontera il 9 gennaio 1851 e morto nel 1914. Nel 1874 entrò nell'ordine dei gesuiti, dopo aver compiuto gli studî a Siviglia, la città a lui cara per i motivi artistici che gl'ispirò e soprattutto per l'amicizia con Fernán Caballero, che gli fu guida e di cui scrisse nei Recuerdos de F.C. (1910). Si orientò subito verso il naturalismo rappresentativo, come si rivela nella prima raccolta di novelle (Lecturas recreativas, 1887). In Pequeñeces (1891), tentò la satira del mondo aristocratico, descrivendo con aperta tendenziosità di uomo di parte, ma con ricchezza di colore e, in singoli momenti, con drammatica efficacia, la vita spagnola negli anni che prepararono la Restaurazione. Continuò con narrazioni di contenuto storico (Retratos de antaño, 1895; La reina mártir, 1902; El marqués de Mora, 1903; Jeromín, 1905) e con un ultimo racconto (Boy, 1910), riuscendo nelle pagine e nelle figure particolari più che nelle scene d'insieme.
Bibl.: E. Pardo Bazán, El P. L. C., in Obras, XXXII; C. Eguía, Literatura y Literatos, Barcellona 1917, II, pp. 71-197. Fra le polemiche suscitate da Pequeneces v.: Carta de Currita Albornoz al P. Coloma, di J. Valera, Madrid 1890.