Cintra, Luís Miguel
Attore cinematografico e teatrale e regista teatrale portoghese, nato il 29 aprile 1949 a Madrid. Versatile e dotato di grandi capacità interpretative, C. è un volto emblematico della cinematografia lusitana: "senza di lui i film più folli del cinema portoghese non sarebbero potuti esistere" (Bénard da Costa 1997; trad. it. 1999, p. 241). È stato l'interprete indimenticabile di opere importanti quali A ilha dos amores (1982) di Paulo Rocha e O sapato de cetim ‒ Le soulier de satin (1985) di Manoel de Oliveira, che hanno costituito il momento più alto della sua arte.
Studente di filologia romanza all'Università di Lisbona, debuttò a metà degli anni Sessanta nel Teatro universitario, dove fu notato da João César Monteiro, che lo scelse come interprete principale in Quem espera por sapatos de defunto morre descalço (1970). Nel 1971 fu il protagonista di Pousada das chagas di Rocha, di cui curò anche i costumi e le scenografie insieme a Jorge Silva Melo. Questi due lavori, che segnarono il suo esordio cinematografico, esprimevano una tendenza modernista del cinema portoghese, parallela alle ricerche e alle sperimentazioni nelle quali C. stava contemporaneamente impegnandosi in campo teatrale. Successivamente si trasferì in Francia e poi in Inghilterra, dove frequentò la Bristol Old Vic Theatre School. Nel 1973, tornato in Portogallo, fondò, insieme a Silva Melo, una delle più importanti e prestigiose compagnie teatrali portoghesi, il Teatro da Cornucópia e ne divenne il regista principale e il direttore insieme alla scenografa Cristina Reis. Da allora C. ha alternato alla carriera teatrale quella cinematografica, lavorando con i più importanti registi lusitani (da Oliveira a Monteiro a Rocha) e rappresentando una figura di congiunzione tra diverse generazioni del cinema portoghese.Sin dal suo debutto, C. ha dato vita a una galleria di personaggi enigmatici e di grande complessità, caratterizzati da un'intensa forza drammatica: così, per es., in A ilha dos amores, interpretando Wenceslau de Moraes, lo scrittore portoghese stabilitosi in Giappone alla fine del 19° sec., l'attore si è sottoposto a un processo di totale immedesimazione, nel corso del quale al progressivo orientalizzarsi di Moraes è corrisposta la metamorfosi di C., che è riuscito a penetrare lo spirito della lunga esperienza nipponica dello scrittore, assumendone atteggiamenti e tono della voce, fino a imparare il giapponese. È stato poi l'inquietante cavaliere di Silvestre (1981) di Monteiro e ha ben rappresentato il venir meno degli entusiasmi suscitati dalla Rivoluzione dei garofani attraverso le frustrazioni di un attore di teatro in Ninguém duas vezes (1984) di Silva Melo. In O desejado, ou as montanhas da lua (1987) di Rocha ha interpretato l'oscura figura di João, reincarnazione dei miti letterari del principe Genji, di Don Giovanni e del portoghese Don Sebastiano, mentre in Aqui na terra (1993) di João Botelho ha dato volto e corpo alla crisi e ai turbamenti di un economista di successo. Nel 1985 C. ha realizzato il suo primo film con Oliveira: O sapato de cetim ‒ Le soulier de satin, dalla omonima pièce di P. Claudel. Un lavoro difficile, che ha richiesto sette mesi di riprese per ottenere circa sette ore di proiezione (che coincidono con i tempi di lettura del testo francese), interamente costruito su lunghi piani-sequenza. Da questa collaborazione è nata una complicità artistica tra l'attore e il regista, intensificatasi nei successivi film in cui C. si è immedesimato in personaggi quanto mai diversi: il doppio ruolo dello sconosciuto e di Giobbe in O meu caso ‒ Mon cas (1986), dove appare accanto a Bulle Ogier; il personaggio faustiano di Os canibais (1988; I cannibali); il tenente Cabrita in Não, ou a vã glória de mandar (1990; No, o la folle gloria del comando); il medico di Vale Abraão (1993; La valle del peccato); il demoniaco guardiano di O convento (1995; I misteri del convento); e infine padre Antônio Vieira, il gesuita portoghese del 17° sec. oppositore della schiavitù degli Indios del Brasile, in Palavra e utopia (2000; Parola e utopia). C. ha lavorato anche fuori dal suo Paese, come interprete di Vertiges (1983) di Christine Laurent, Das weite Land (1986) di Luc Bondy e Villa mauresque (1991) di Patrick Mimouni.
J. Bénard da Costa, Luís Miguel Cintra. L'interlocuteur nocturne, in Les acteurs à l'écran, Paintin-La Courneve 1997, catalogo della mostra (trad. it. in Amori di perdizione. Storie di cinema portoghese 1970-1999, a cura di R. Turigliatto, Torino 1999, p. 241); S. Fina, R. Turigliatto, L'attore si presenta davanti al giudice, in Manoel de Oliveira, a cura di S. Fina, R. Turigliatto, Torino 2000, pp. 309-25.