lunghesso
. - È la preposizione ‛ lungo ' composta con ‛ esso ' rafforzativo, e indica come quella la posizione o la direzione di chi costeggia o di ciò che fiancheggia un luogo o una persona (Bembo: " Lungh'esso la camera... si dice, toscanamente parlando "; Cinonio: " Lunghesso, il medesimo che lungo, preposizione... e la voce esso, è per riempimento, o per antico costume ").
In D., rappresentata dagli editori con grafia unita, è presente due volte, nella Commedia, davanti a un sostantivo e a un pronome personale: Pg II 10 Noi eravam lunghesso mare ancora, cioè " presso " il mare, in riva al mare (quanto alla variante con l'articolo lunghesso il mare, annota il Petrocchi: " prevale lunghesso mare rispetto alla variante con l'articolo, come usus più difficile "); XIX 27 una donna apparve santa e presta / lunghesso me, cioè " accanto " a me, al mio fianco.
Diverso formalmente ma con analogia di valore con il secondo passo sopra riportato, è il caso di Pd XXXII 130 quei che vide tutti i tempi gravi / ... siede lungh'esso, e lungo l'altro posa / quel duca sotto cui visse di manna / la gente ingrata, per cui v. LUNGO
Bibl. - G. Rohlfs, Grammatica § 496. Sulla fortuna della parola: R. Fornaciari, Sintassi italiana dell'uso moderno, Firenze 1884, 86.