lungo (lungio; agg.)
Il gallicismo ‛ lungio ' è accolto, al femminile, solo in Fiore XLIX 11. Da segnalare ancora lunghette di Detto 219 e lunghissimo nella prosa del Convivio (II V 5); nel verso l'idea del superlativo è realizzata mediante un rafforzamento del positivo: così lunga stagione di Vn XXXVII 6 2; sì lunga tratta / di gente di If III 55; così lunga scala (la straordinaria ascesa per tutti i cieli del sistema tolemaico) di Pd XXVI 11; avrei quelle ineffabili delizie / sentite prima e più lunga fïata di Pg XXIX 30 (non solo prima, dalla nascita, ma per un tempo enorme, considerando la durata della vita umana nel Paradiso terrestre; il senso non cambierebbe molto se fosse, come non è, sostenibile la lezione sentite, prima e poi, lunga fiata, che è nel Cortonese e nel Vat. lat. 3199, poi nell'Aldina: cfr. Petrocchi, ad l.); onde fu già sì lunga dïstanza (l'intensa e secolare attesa del Messia) di Pd XXIII 39, e correlativamente, il lungo divieto per gli uomini di salire al cielo (Pg X 36), preceduto e sostenuto dalla molt'anni lagrimata pace del v. 35.
La contrapposizione più frequente è con ‛ corto ' (Cv IV XXIV 7, If XXVII 110, Pd XIV 114; con corta e breve in Detto 95) e quindi con ‛ raccorciare ' (Pd XV 95); ma anche con ‛ poco ' (Vn XX 4 8), ‛ traverso ' (Pg IX 99). Per le dittologie, vedi lunga e grossa di If XXXI 58, del lungo e del noioso tacer mio di Rime XCVI 6, e l' " oh! " lungo e roco di Pg V 27.
Non è mai in rima, se non nella formazione avverbiale a lunga di If IX 5 (oltre che in Detto 95, dov'è equivoco con lunga, " allontànati "). Per contro è caratteristica, e non solo nei versi di D., la tendenza a disporsi in clausola finale dei nessi di l. con sostantivi di significato temporale (lunga stagione, fiata, prova, ecc.) e spaziale (tratta, riga, ecc.).
Nella trasmissione a stampa, contro la lezione ben documentata or tonda or altra schiera di Pd XVIII 75, ha goduto notevole fortuna la variante or tonda or lunga schiera, accolta anche da qualche editore moderno (Porena, Fallani), ma che è un'evidente semplificazione per la facile antitesi fra i due aggettivi (forse un'eco di di sua lunghezza divenuta tonda di Pd XXX 90?). Oltre tutto l'indeterminato altra (cfr. Petrocchi, ad l. e Introduzione 237 ss.) risponde meglio a " varias casu monstrante figuras " della fonte della similitudine (Phars. V 713) e al fatto incontestabile che le anime, paragonate alle gru, non formano figure rettilinee, ma di diversa forma, alcune lettere dell'alfabeto. Parimenti scartata è stata la variante lunga al posto di larga, in If V 41, anche perché risulta limitata al gruppo del Cento. A favore del nostro aggettivo è stato invece facilmente risolto, in If IV 67, il dilemma lungi lunga, nato più dalla scarsa cautela di qualche editore, dalla Crusca in poi, che dalle attestazioni manoscritte.
La maggior parte delle occorrenze è in senso temporale. Prescindendo dalle formazioni più ovvie, come lunga consuetudine, vita, usanza, lungo tacere, e simili (Vn XII 7, XX 4 8, XXXVII 6 2, XXXIX 4; Rime XCVI 6, CII 17, CXVI 59, Rime dubbie VII 13; Cv I XII 11, XIII 1, III IX 16, XI 16, IV XXIV 7 [due volte], XXVI 14, XXVII 16; If I 83, VI 64 e 70, XVI 129, XXVIII 10, XXXI 128, Pg X 36, XXVI 101, XXIX 30, XXX 27, Pd XV 95, XXIII 39; Fiore XXI 13, XLIX 11, LXVI 4; Detto 95), converrà ricordarne altre più tipiche: la lunga difesa che era stata per il poeta la prima donna dello schermo (Vn IX 5), l'" oh! " lungo e roco, precisa espressione del profondo stupore dei penitenti per la presenza nell'oltretomba di D. vivo (Pg V 27), il far lunga - o la lunga - prova, nel senso di " resistere a lungo " (Rime XC 8 e If XXVII 43), la più lunga etade, cioè un'età maggiore (Vn III 1) o addirittura lunga etade col significato di " vecchiaia " (Lancelotto e Guido da Montefeltro ne la loro lunga etade a religione si rendero, e non vale la scusa che altri se ne tenga lontano per legame di matrimonio, che in lunga etade lo tegna [Cv IV XXVIII 8 e 9]; ma la lunga etade che Anchise finì in Sicilia [Pd XIX 132] sarà semplicemente la sua " lunga vita "), e l' ‛ esser l. ' per " continuare ", " durare " ('l venire e 'l sermone / più lungo esser non può, If XV 116; Quanto fia lunga la festa / di paradiso, Pd XIV 37). Da notare in particolare modo l'uso dell'aggettivo con l'idea implicita di proiezione nel tempo: Cv I X 10 La gelosia de l'amico fa l'uomo sollicito a lunga provedenza, cioè a prevenire molto prima i mali nei quali costui potrà incorrere.
Analogamente si riferisce all'estensione del discorso, di un'esposizione. Le occorrenze di questo tipo si addensano nel I e nel IV trattato del Convivio, laddove emerge la preoccupazione di prolissità o di una non giusta misura nel taglio dei vari capitoli. Mentre procede alla dettagliata illustrazione dei motivi che lo inducono ad adoperare il volgare per il commento delle sue canzoni, e che in effetti occupano quasi tutto il libro, il poeta sente il bisogno di avvertire il lettore di non meravigliarsi se lunga è la digressione de la mia scusa, ma, sì come necessaria, la sua lunghezza paziente sostenga (I X 4). Quasi all'inizio del IV libro (III 3) altro invito a non stupirsi di tante minuziosità, con ciò sia cosa che... lungo convegna essere lo trattato e sottile; e ancora: se le mie digressioni sono lunghe, nullo si maravigli (VIII 10). Nello stesso libro alcuni capitoli sono interrotti, perché risulterebbero troppo estesi e quindi appesantiti (IV 14 però che ... li lunghi capitoli sono inimici de la memoria; VIII 16, XXIV 18). Sempre nel Convivio, però, il poeta si mostra consapevole del fascino che può esercitare sull'ascoltatore un ampio racconto di fatti avventurosi e a lieto fine, il lungo sermone di Eaco a Cefalo (XXVII 19). Per evidenti ragioni di economia narrativa D. fa che Virgilio non si soffermi a esporre a Catone le varie vicende del viaggio del poeta nell'Inferno (Pg I 67 Com'io l'ho tratto, saria lungo a dirti), limitandosi a ricordare l'aiuto divino. Ad analogo intento mira l'autore del Fiore, ma naturalmente con accento diverso, di scanzonata evasione (XVII 7 sarebbe assai vie più lungo sermone / ch'a sermonar la vita a tutti i Santi; CLXII 2 troppo saria lungo parlamento sui mali fatti dagli uomini alle donne; basti perciò la conclusione, che esse debbono scorticargli tutti).
È usato altresì in un senso insieme spaziale e temporale, determinando navigazione (Cv IV XXVIII 3), cammino (§ 5), via (If IV 22 e 67, XXXIV 95, Pg V 131: il lungo peregrinare di cui la Pia augura il riposo al poeta), scala (If XXIV 55, Pd XXVI 111), viaggio (If XXXI 82), strada (Pg XXVII 48), foga (Pd XII 50).
Solo in senso spaziale: la tratta degl'ignavi (If III 55), la riga delle gru (V 47), lo scoglio (XXIX 53, sia che l'aggettivo indichi la lunghezza dell'ultimo ponticello o, com'è più probabile, di tutta la serie, considerata un'unità indivisa); e così determinati particolari fisici: la lunga e grossa faccia di Nembrot (If XXXI 58), la barba lunga e di pel bianco mista di Catone (Pg I 34), le Mani... lunghette e braccia della donna amata, in Detto 219. Da aggiungere il neutro sostantivato in per lo lungo e per traverso, detto delle varie crepe, longitudinali e trasversali, della pietra (Pg IX 99).
Come altri autori del tempo (per es., Chiaro Di lungia parte aducemi l'amore 1; per ulteriori riscontri cfr. Crusca5 sub v., § XXVIII, e Parodi, Lingua 291), anche D. dà a l. il valore di " lontano ": Vn XXIV 10 parve che Amore m'apparisce allegro nel mio cuore da lunga parte (nel sonetto corrispondente [7 3] venir da lungi Amore). Abbiamo così menare a lunga (" spingere lontano ") di If IX 5, e da lunga (" da lontano ") di Rime LXXXIII 47, che riappaiono spesso nella lingua antica anche nella forma " a la lunga ", e la cui presenza s'intreccia spesso, sia nell'uso degli scrittori che nelle varietà morfologiche offerte dalla tradizione manoscritta, con ‛ lungi ' e suoi derivati (" da lunge ", " da la lungi ", ecc.).
Se la spiegazione comunemente data al consiglio fraudolento di Guido da Montefeltro, in armonia col dettato dei cronisti (If XXVII 110 lunga promessa con l'attender corto: " il promettere molto e il mantenere poco "), è quella giusta, l'aggettivo equivarrà qui a " grande ", " largo ", ecc. Il verso è suscettibile di un'interpretazione diversa, anche perché, se è inteso così, ne risulta un consiglio che, per dirla col Castelvetro, " non è tanto secreto che si possa stimare degno d'un consigliere astuto: il quale ogni uomo materiale e rozzo si può sapere, non che papa Bonifazio ". In altri termini non è escluso che lunga promessa sia una " promessa a lunga scadenza " (come la lunga provedenza di Cv I X 10; inoltre " lunga speranza " significava una speranza lenta a realizzarsi) e attender corto la prontezza ad agire contro i nemici, una volta che si siano arresi; così, secondo Guido, Bonifacio dovrebbe indurre gli avversari a capitolare con promesse dall'attuazione scaglionata nel tempo, ma poi non perder tempo a colpirli. Nonostante questo, non mancano nel testo di D. altri passi che autorizzano ad allargare l'area semantica di l. all'idea generica di grandezza, vastità, estensione e simili, prescindendo dallo sviluppo longitudinale o rettilineo: le minuzie d'i corpi del pulviscolo atmosferico sono lunghe e corte (Pd XIV 114), cioè di varia dimensione e forma; il lunghissimo numero degli angeli (Cv II V 5) è la loro enorme quantità; il lungo tema (If IV 146) la vastità dell'argomento; il più lungo spazio da scrivere (Pg XXXIII 136) una maggiore disponibilità nei limiti fissati per la cantica; il lungo tratto / del mezzo (Pg XXIX 44) e il lungo tratto di secoli (Pd XXIX 37) lo spazio intermedio, rispettivamente locale e temporale, di grande estensione.
Nel discusso verso chi per lungo silenzio parea fioco (If I 63), gl'interpreti che considerano silenzio, com'è pur necessario, una ripresa del ‛ tacere ' del sole del v. 60 (là dove 'l sol tace) possono trovare nel suddetto quadro semantico una spiegazione soddisfacente anche per lungo: Virgilio appare, ancora figura sbiadita agli occhi di D., in una diffusa oscurità, estesa per tutta la selva. Con silenzio trasferito sul piano visivo, un lungo temporale non avrebbe nessuna giustificazione: una figura umana appare sempre poco chiara nelle tenebre, durino esse da poco o da molto tempo.