LABERTHONNIERE, Lurien
Filosofo, nato a Chazelet (Indre) il 5 ottobre 1860, morto a Parigi il 6 ottobre 1g3z. Partecipò molto attivamente alle polemiche religiose del primo quindicennio del sec. XX; e fu uno dei principali sostenitori, in Francia, di quella che in senso largo si può dire la corrente anti-intellettualistica. Espose le sue idee specialmente in due opere: Essais de philosophie religieuse (Parigi 1903); Le réalisme chrétien et l'idéalisme grec (Parigi 1904). Dal 1905 al 1913 diresse le Annales de philosophie chrétienne, prima dirette dall'ab. Denis (dal 1895). Le due suddette opere, e l'intera collezione delle Annales da lui dirette, furono poste all'indice. Ma il L. si sottomise alla condanna. Pubblicò inoltre: Positivisme et catholicisme: à propos de l'Action française (Parigi 1911).
Al suo sistema egli stesso ha dato il nome di "dogmatismo morale", distinguendolo dallo scetticismo e dal "dogmatismo illusorio": dal primo perché la mente umana può e deve sforzarsi di uscire dalla relatività; dal secondo, perché la mente umana non possiede la verità assoluta col puro pensiero, ma deve tendere a essa col libero volere, usando del pensiero solo come strumento. Il dogmatismo morale del L. è strettamente collegato, ma non identici, alla "filosofia dell'azione" di M. Blondel, meno direttamente al pensiero dell'Ollé-Laprune, meno direttamente ancora a quello di J. H. Newmann, il cui influsso è stato contestato. Il L. ha trattato anche con acume di problemi pedagogici.