Vedi Lussemburgo dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
Il Granducato di Lussemburgo è un piccolo paese dell’Europa centrale posto tra Germania, Francia e Belgio. A dispetto delle modeste dimensioni è un attore importante del processo di integrazione europea. Già nel 1944, il Lussemburgo diede vita a un’unione doganale con Belgio e Paesi Bassi, sfociata poi nell’Unione economica del Benelux (1960). Questi tre stati, assieme a Germania Occidentale, Francia e Italia, furono poi i membri fondatori della Comunità economica europea (1958). Sempre nel Granducato diverse organizzazioni internazionali hanno stabilito la propria sede (tra di esse, la Corte di giustizia europea e la Banca europea degli investimenti). Benché le speranze dell’ex primo ministro Jean-Claude Juncker di ottenere la presidenza del Consiglio europeo siano state frustrate, la successiva battaglia diplomatica è valsa l’assegnazione di un seggio non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il biennio 2013-14.
Tra il 1867 e il 1949, il Lussemburgo è stato reso un paese neutrale e il suo status regolato dal Trattato di Londra del 1867, il quale prevedeva, oltre alla neutralità permanente, anche lo smantellamento della fortezza del Lussemburgo e l’evacuazione delle truppe prussiane che vi stazionavano. Vittima dell’occupazione tedesca durante entrambi i conflitti mondiali, nel secondo dopoguerra il paese ha abbandonato la politica di neutralità ed è entrato a far parte della Nato.
Il Lussemburgo ha un assetto istituzionale di tipo monarchico, nel quale il Granduca detiene poteri di carattere cerimoniale. Il titolare del potere esecutivo è il governo che gode della fiducia parlamentare. Il sistema politico è caratterizzato da un elevato grado di stabilità, favorito da un consenso diffuso attorno ai temi più importanti del dibattito politico e, parallelamente, dagli alti standard di vita di cui godono i cittadini lussemburghesi. Con un’unica parentesi nel corso degli anni Settanta, il Partito cristiano-sociale (Chrëschtlech Sozial Vollekspartei,CSV) dell’ex primo ministro Juncker (a capo del governo dal 1995 al 2013) è sempre stato parte della coalizione di governo. Anche nelle elezioni anticipate dell’ottobre 2013, il CSV si è confermato primo partito del paese benché abbia fatto registrare un calo di consensi – la performance peggiore dal 1999 – in favore del Partito democratico. Compagine, quest’ultima, che ha espresso il primo ministro Xavier Bettel, incaricato di guidare un governo di coalizione. Juncker aveva deciso di sciogliere il governo in luglio e di indire nuove elezioni a seguito di uno scandalo di spionaggio e di corruzione che ha sconvolto la classe politica e i servizi di intelligence del Granducato.
Negli scorsi decenni l’economia lussemburghese – che in termini di Pil pro capite è la prima al mondo – ha vissuto un periodo di crescita costante, con una tendenza media del 5% negli anni 2005-07. Tale crescita si è interrotta nel 2008 e nel 2009, quando il Pil ha segnato una decrescita del -4,1%. Dopo una breve ripresa nel 2010, favorita dal settore terziario, nel biennio successivo si è verificato un nuovo calo del Pil.
Il Lussemburgo, con un’elevata concentrazione di banche, è destinazione privilegiata per i fondi di investimento stranieri, attratti da un sistema socio-economico stabile e da una vantaggiosa normativa in materia di segreto bancario. Le entrate fiscali che derivano dal settore finanziario si aggirano attorno al 20% del totale