BORELLI, Lyda
Attrice italiana, sorella di Alda (v.), nacque nel 1888 a Rivarolo (Genova). Dopo aver iniziato la sua educazione in collegio, salì le scene ancora adolescente, ossia l'anno 1901, entrando nella compagnia drammatica diretta da Francesco Pasta. La sua prima rivelazione fu nella Veine di Capus, che ha per protagonista una giovinetta. Fu poi scritturata dal capocomico Virgilio Talli, nella celebre compagnia Talli-Gramatica-Calabresi; dove la sua singolare avvenenza fu notata specialmente quando, nella prima interpretazione della Figlia di Jorio, ella raffigurò una delle tre sorelle d'Aligi, "Favetta". Col Talli, la B. passò ad assumere parti sempre più importanti, in lavori prevalentemente comici. Infine ebbe il ruolo di prima attrice entrando nella compagnia di Ruggero Ruggeri; a fianco del quale divenne, negli ultimi anni dell'anteguerra, l'attrice alla moda, succedendo a Tina di Lorenzo nelle predilezioni del più vasto pubblico italiano. La di Lorenzo, di bellezza e forme scultoree, aveva incarnato di preferenza creature almeno relativamente semplici e sane, care al gusto borghese dell'epoca umbertina; la Borelli, bionda, raffinata, fulgida per giovinezza e per grazia d'abbigliamenti ancor più che per classica regolarità di tratti, creò un suo tipo d'eleganza che in certo modo corrispose allo stile del tempo, "floreale" o liberty. Ciò le procurò gran voga, e la fece ricercare anche dai direttori cinematografici nei primi e più facili tempi della cinematografia italiana. Dopo il periodo trascorso col Ruggeri, la B. fece parte d'altre importanti compagnie (Borelli-Piperno-Gandusio; la F.E.R.T. diretta per breve tempo da Ermete Novelli), finché, nel 1917, sposandosi col conte Cini di Ferrara, abbandonò l'arte.
Le sue principali interpretazioni furono, oltre alla Salomè di Wilde e alcuni drammi di Bracco, quelle del più elegante repertorio di tipo parigino (Donnay, Capus, Bataille, Bernstein).