LYSISTRATOS (Λυσιστρατος, Lysistratus)
Scultore di Sicione, fratello di Lisippo. Plinio (Nat. hist., xxxiv, 51, e xxxv, 153), datandone l'attività verso il 326 a. C., riferisce, probabilmente dal libro di Xenokrates, ch'egli rinnovò con indirizzo realistico l'arte del ritratto, traendo per il primo le "maschere" dal vero, e introdusse l'uso dei calchi per riprodurre le statue. La seconda affermazione ha un valore relativo, perché il processo tecnico era praticato fin dal periodo arcaico, specialmente nella piccola scultura in argilla. L'unica opera ricordata è la Sapiente Melanippe, ma forse Taziano (Contra Graecos, 54) ha chiamato così il simulacro della ninfa amata da Posidone, madre di Beoto e di Golo, eseguito per qualche città della Beozia. Rimangono due iscrizioni nelle quali è riconoscibile il nome di L., rinvenute a Tebe e a Tanagra. Su quella rinvenuta a Tebe L. firma come ᾿Αϑηναῖος su quella da Tanagra la firma è in dialetto attico; è probabile che nel personaggio citato nelle epigrafi sia da riconoscere il fratello di Lisippo (che sappiamo attivo in Beozia, ove le due iscrizioni sono state rinvenute) il quale probabilmente avrà preso la cittadinanza ateniese. Con lo stesso scultore è concordemente identificato il L. che un'iscrizione proveniente da Tanagra (I. G., vii, 557) chiama tebano (la cittadinanza tebana è intesa dal Lolling come titolo onorifico). All'identificazione non si oppone la datazione che si deduce dai caratteri epigrafici.
Bibl.: J. Overbeck, Schriftquellen, 1513-1515; H. Brunn, Geschichte d. griech. Künstler, II ed., I, Stoccarda 1889, p. 402; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, XIV, 1928, c. 66, s. v., n. 12.