LYTTON, Edward George, conte Bulwer-Lytton, primo barone Lytton
Romanziere, nato a Londra il 25 maggio 1803, morto a Torquay il 18 gennaio 1873. Figlio minore del generale Bulwer, orfano di padre a quattro anni, entrò nel Trinity College a Cambridge nel 1822 e dopo tre anni vinse la medaglia del cancelliere (Chancellor's medal) per poesie inglesi col suo poema sulla Scultura. Nel 1827 sposò Rosina Wheeler contro la volontà di sua madre che cessò di passargli il suo mantenimento, Già nell'età di 16 anni egli aveva pubblicato un volume di versi, Ismael and other Poems, e nel 1825 era uscito, stampato privatamente, il volume dei suoi Weeds and Wild Flowers; e ora, nell'anno del matrimonio, si rivolse alla letteratura per supplire alle sue rendite, pubblicando il suo primo romanzo, Falkland. Ottenne il primo successo col Pelham (1828), che si basa sulle impressioni di un viaggio fatto tre anni prima a Parigi. Questo romanzo deve la sua rapida popolarità alle vive descrizioni della società parigina e ai ritratti finemente velati di personalità eminenti. Dello stesso anno è pure The Disowned, e negli anni seguenti uscirono altri suoi romanzi di carattere didattico, fra i quali il più celebre è Eugene Aram, studio della graduale elevazione di un carattere in origine criminale. Intanto L. acquistò notorietà nel mondo politico e fu eletto alla Camera, prima per St Ives (Huntingdon) e l'anno dopo (1832) per Lincoln, la quale sede egli conservò per nove anni. Aveva un figlio, nato nel 1831, ma dopo crescenti discordie con la moglie se ne separò nel 1836. L'amarezza di questa divisione fu accresciuta ancora dal romanzo pubblicato da lei, Cheveley or the Man of Honour (1839), in cui essa tracciava un ritratto evidentissimo, ma fortemente snaturato del suo primo marito. L'attività politica di L. non diminuì affatto la sua produzione letteraria. Nell'anno 1834 uscirono non solo The pilgrims of Rhine (narrazione sentimentale non priva di fantasia e di finezza, ma fortemente influenzata dai modelli tedeschi), ma anche il romanzo che portò al più alto punto la sua celebrità, The Last Days of Pompei. Questo romanzo fu scritto da lui soprattutto a Roma e a Napoli; ma pur rivelando solide conoscenze dell'archeologia e della storia antica, deve la sua immortalità alla vivacità delle sue descrizioni e alla immaginosa ricreazione dell'atmosfera di quel periodo. Rienzi (1835), Ernest Maltravers (1837) e Alice or the Mysteries (1838), affermarono la sua enorme popolarità e gli procurarono il titolo di barone. Nel 1838 il suo celebre dramma The Lady of Lyons fu rappresentato al teatro di Covent Garden e vi ottenne un grande successo seguito nei due anni seguenti da Richelieu e da Money che, ad onta del loro carattere melodrammatico e di frequenti falsità di sentimento, sono scritti con vero senso teatrale e devono a questo le loro numerose riprese. Nel 1831 L. si era cimentato per un anno nel giornalismo come editore della New Monthly, e nel 1841, l'anno della pubblicazione della Night and Morning, fondava il Monthly Chronicle, scrivendo per esso con lo pseudonimo di "Zicci" il primo abbozzo di Zanoni, che uscì nell'anno seguente. Per circa undici anni, non occupando più la sede nel Parlamento, egli viaggiò molto, ma trovò il tempo per scrivere i due grandi romanzi su soggetti tolti dalla storia inglese: The Last of the Barons (1843) e Harold, the Last of the Saxon Kings (1848). Queste opere, artisticamente e storicamente piene di efficacia, sono considerate generalmente come le sue produzioni migliori. La storia è costruita in essi con cura ed è piena di vita e di interesse; i personaggi vi hanno grandezza e vitalità genuina. Ma essi sono concepiti piuttosto come tipi che come individui, e la loro fraseologia ampollosa produce un effetto teatrale. Il loro linguaggio continuamente degenera in discorsi oratorî. Lo scenario di questi romanzi si può paragonare a quelli di Ivanhoe. L. è inferiore allo Scott nel genio creativo, ma lo supera nella precisione storica.
L. si provò anche nella poesia, ma fu scoraggiato dal mancato successo del suo romantico poema epico King Arthur. Per assicurarsi che il successo dei suoi romanzi fosse basato sul loro merito e non sulla riputazione di un genere accettato, egli pubblicò nel 1849, anonimo, un romanzo di un genere completamente diverso, The Caxtons. Incoraggiato dal successo, scrisse My Novel (1853) e What will he do with it (1858). Questi tre romanzi uscirono nel Blackwood's Magazine. Nel 1852 era tornato al parlamento, rappresentando il Hertfordshire nel partito conservatore, senza però separarsi completamente dai liberali nella loro politica della Legge granaria (Corn Law). Vi rimase fino al 1866, quando, creato barone L. of Knebworth, entrò nella Camera dei lord, alla quale però non prese parte attiva, pur essendo nominato ministro delle Colonie nel 1858. Nel 1862 uscì la sua A Strange Story nella rivista All the year round. Qui L. s'arrischiò ancora una volta nel regno dello "spiritualismo", che aveva tentato nello Zanoni. Nel 1869 tradusse le Odi e gli Epodi di Orazio. I suoi tre ultimi romanzi: The Coming Race, The Parisians, e Kenelm Chillingly, pubblicati in serie nel Blackwood's Magazine, formano una trilogia che ha per idea centrale l'effetto psicologico prodotto sul carattere da influenze d'ambiente.
Bibl.: T. H. S. Escott, E. B., Londra 1910.