MAASTRICHT (A. T., 44)
Città dell'Olanda, capoluogo del Limburgo, situata a sinistra della Mosa alla confluenza dello jeker, a pochissima distanza dalla frontiera belga, con una popolazione di 60.553 ab. (1930), quasi tutta cattolica (95%). A destra del fiume e congiunto col nucleo principale da un antichissimo ponte si trova il sobborgo di Wijk, ove è la stazione ferroviaria con linee dirette per Aquisgrana, Liegi, Bruxelles, Bosco Ducale ('s Hertogenbosch), ecc. Maastricht (l'antica Traiectum ad Mosam) deve la sua esistenza a un antichissimo traghetto, nel tempo romano sostituito da un ponte che si trovava alquanto più a sud di quello odierno duecentesco. A nord del centro romano si formò più tardi la città vescovile, con l'odierno Vrijthof (la cosiddetta immunità), la chiesa cattedrale di San Servazio e il mercato. Nel corso del secolo XIII la città, ricca di industrie (drappi e birra), si ingrandì a più riprese, raddoppiando la sua area alla fine del secolo. Di poca entità invece l'ingrandimento che ebbe nel sec. XVI. Le mura e fortificazioni della città, di grande importanza strategica, ne impedirono l'ulteriore sviluppo e spiegano l'angustia delle strade. Ma nel 1874 le mura furono demolite e da allora sono sorti nuovi quartieri.
Maastricht è importante centro industriale e commerciale. Il traffico sul fiume e più sui canali che congiungono la città con Liegi e con Bosco Ducale viene superato da quello per ferrovia, assai intenso. Industria principale è quella della fabbricazione di ceramiche, vetrerie e porcellanerie, con due imprese che contano tra le più grandi del mondo e dànno lavoro a circa 6000 operai. Altre grandi industrie sono quelle della carta, quella della birra di tipo speciale, detta "bianca", quella dei sigari; inoltre vi sono fabbriche di sapone e di materie coloranti ed è florida la lavorazione dei metalli. Maastricht è pure mercato agricolo per primizie e frutta (esportazione in Germania) e specialmente per il bestiame.
Monumenti. - Maastricht è tra le città olandesi la più ricca di monumenti del tempo romanico. Quasi nulla rimane delle fortificazioni del sec. XVI, ma resta un tratto delle mura del 1229 con la "Porta dell'Inferno" (Helpoort) e una torre di difesa. Centro della città è l'ampia Piazza Vrijthof ove si vede l'abside della chiesa di S. Servazio, già cattedrale della città e la chiesa più antica dell'Olanda, fondata dal vescovo Monolfo (560-599) sulla tomba di San Servazio, morto nel 384. La parte più antica dell'odierno edificio è la nartece, attribuita non generalmente all'età carolingia. La facciata (1170 circa) ha tre campanili in stile romanico, le cui sommità furono restaurate in modo infelice. L'abside (secoli XI-XII), con i soliti archetti "lombardi", ha due campanili romanici. Il magnifico portale gotico sul lato sud è del sec. XIII e il bel chiostro del secolo XV. L'interno è romanico, con due cripte. La parte più interessante ne è la "Sala dell'imperatore" sulla nartece: è coperta a cupola. L'urna di San Servazio in bronzo dorato e smaltato, con pietre preziose, statuette e decorazioni in filigrana, rassomiglia all'urna di Maria nella vicina Aquisgrana, e sembra lavoro locale anteriore al 1200. Il tesoro è ricco di oggetti medievali, tra cui una grande chiave, regalata da papa Damaso a San Servazio nel 376, una croce portatile del secolo X con antico cammeo, ecc.
L'antico battistero accanto a San Servazio, ricostruito nel sec. XV in stile gotico, ha un grandioso campanile; è attualmente chiesa protestante.
Non troppo lontano dal Vrijthof si trova un'altra chiesa romanica dedicata alla Madonna. Fu ricostruita nel sec. XI, ma la facciata occidentale, altissima, fiancheggiata da due torri rotonde, sembra anteriore. L'abside, anche più grandiosa di quella di San Servazio, è ad arcature, inquadrata da due poderosi campanili. Nell'interno, interessanti il deambulatorio del coro romanico con i capitelli istoriati e il tesoro con oggetti d'arte bizantina. Molte altre chiese e conventi, in parte non più ufficiate, sono in stile gotico. Gotico è pure l'antico municipio (1475); quello odierno invece, poderoso edificio isolato sulla Piazza del Mercato, è nello stile del rinascimento olandese, una delle opere più ammirate di Pieter Post, eretta nel 1658-1664; esso è ricco di arazzi, e ha varie sale ornate di stucchi dei maestri italiani Vasalli e Gagini.
Il ponte che riunisce la città con Wijk, del 1280-1298, è di robusta architettura; fu restaurato varie volte.
Il museo contiene sculture e oggetti romani e di arte carolingia, provenienti da scavi nella città e nei dintorni, ove abbondano resti di costruzioni e di cimiteri romani e del sec. IX e X.
Storia. - Sorse come difesa di un ponte romano sulla strada da Tongres a Colonia, nel sec. I d. C. Vi predicò il cristianesimo S. Servazio, primo vescovo di Tongres, il quale morì ivi nel 384 dopo avervi trasportato la sede del vescovato (382), nel 720 trasferito a Liegi. Vi ebbero un palazzo i re merovingi. La fiorente città nell'881 fu completamente distrutta dai Normanni. Dal 1204 in poi la città appartenne come feudo imperiale in parte ai duchi di Brabante; su altra parte ebbero diritti sovrani i vescovi di Liegi. Con la "alde kaarte" del 1284 venne istituito l'"Indiviesen Raad" con rappresentanti dei due signori, che fino al 1795 ha retto la città.
Fortezza di frontiera, essa ha subito numerosi assedî: fra i più drammatici quello del 1579, quando Alessandro Farnese, dopo quattro mesi e dopo aver subito inaudite perdite, prese la città per astuzia. La vittoria fu macchiata da un orrendo massacro; Maastricht per quattro giorni fu messa a sacco (al principio dell'assedio aveva 34.000 ab.; dopo l'assedio e il sacco ne rimasero 400). Da così spaventoso disastro per lungo tempo la città non si rimise. Nel 1632 lo statolder Federico Enrico di Orange-Nassau ne cominciò l'assedio che, capolavoro di strategia, è rimasto famoso quanto quello di Bosco Ducale; egli prese la città tenendo a distanza un esercito spagnolo e uno imperiale sotto il maresciallo G. H. Pappenheim, ambedue più numerosi del suo. La religione cattolica vi rimase riconosciuta, ma una chiesa fu ceduta ai protestanti. Nel 1673 Luigi XIV personalmente assediò e prese Maastricht, che dai Francesi fu ancora presa nel 1748 e nel 1794. Nel 1830 e 1831 la resistenza del generale Dibbets contro i Belgi riuscì a conservare l'importante città all'Olanda.
Bibl.: Oltre i libri generali di storia olandese: Publications de la Société historique et archéologique dans le Limbourg à Maastricht, annuario 1864 segg.; M. Van Heylerhoff, Notice sur l'origine de la ville de M. et sur les enceintes qu'elle a eues à diverses époques, Maastricht 1825; G. D. Franquinet e L. J. Suringar, Maastricht, Geschiedenis en Merkwaardigheden, Maastricht 1875; J. Daris, Histoire du Diocèse et de la Principauté de Liége depuis leur origine, Liegi 1868-1891.
Sugli assediî: Duc de Parme, Discours du siège et prise de la ville de Maastricht en Flandres pour la Majesté Catholique, Parigi 1579; Famianus Strada, De Bello Belgico, Roma 1640-47; V. Joly, Siège de Maastricht sous Alexandre Farnese duc de Parme, Maastricht 1840; J. L. Motley, Rise of the Dutch Republic, III (numerose ed.); Mémoires de Frédéric Henry, pubbl. a L'Aia 1733; L. van der Leur, Het Beleg van Maastricht in 1673, Maastricht 1909. Sui monumenti: Rijkscommissie voor de Monumentenzorg, De Monumenten in de gemeente Maastricht, L'Aia-Utrecht 1926.