MACAONE
. Eroe omerico, figlio di Esculapio. Nel libro IV dell'Iliade (vv. 194 segg.) è fatto chiamare da Agamennone per guarire Menelao ferito da Pandaro. Appena giunto, M. esamina la ferita, succhia il sangue e sopra cosparge blandi, lenitivi rimedî, che un tempo gli aveva suggerito Chirone. Nel libro XI (vv. 506 segg.) egli stesso è ferito da Paride nel fianco destro con un dardo a tre tagli. Nella poesia omerica M. non è soltanto medico valente, ma è anche signore di popoli; anzi egli e il fratello Podalirio, pure medico insigne, conducono a Troia, su trenta navi, le schiere di Tricca, Itome ed Ecalia (II, 729 segg.). Nella Distruzione d'Ilio (fr. 3 dell'Etiopide, ed. Kinkel) Macaone e Podalirio sono indicati non come figli di Esculapio, ma di Poseidon, istruiti dal padre, il primo nella chirurgia, il secondo nella diagnostica. Nella Piccola Iliade M. guarisce la ferita di Filottete, ed è ucciso da Euripilo, figlio di Telefo (fr. 7); nell'Etiopide è ucciso da Pentesilea. Pausania riferisce (III, 26, 9) che Nestore portò le sue ossa a Gerenia, dove ebbero sepoltura ed onori.
Bibl.: v. d. Kolf, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XIV, col. 144 segg.; A. Castiglioni, Storia della medicina, Milano 1927, pp. 119, 196.