MACARIO l'Egiziano o il Grande
Uno dei più significativi rappresentanti del movimento monastico egiziano nel sec. IV. Fu prete e monaco in Nitria. I tratti con i quali Palladio (Historia Lausiaca, cap. XVII) e la Historia Monachorum (cap. XXVIII) hanno riferito la sua opera appaiono spesso scarsamente attendibili. M., la cui attività di scrittore è peraltro ignota alle fonti più antiche, è conosciuto anche perché sotto il suo nome ci è stata tramandata una serie di scritti (lettere, 50 omelie, opuscoli ascetici, ecc., in Patrol. Graeca, XXXIV; altre 7 omelie pubblicate da G.L. Marriot, in Harvard Theological Studies, fasc. 5, Cambridge, Mass. 1918) di grandissimo interesse per la storia dell'ascetismo.
L'attribuzione tradizionale e la stessa unicità di autore di questa raccolta sono unanimemente contestati. Oggi si è in generale concordi - dopo gli studî di G. L. Marriot e di L. Villecourt - nel ritenere tutta questa letteratura pseudomacariana (a eccezione della lettera Ad filios Dei, in Patr. Graeca, XXXIV, coll. 405-410, la cui origine macariana è incontestata) come derivata da un ambiente fortemente influenzato dalle dottrine mistico-ascetiche dei massaliani (v.) e, almeno in parte, redatta prima della condanna di questi (verso il 390).
Bibl.: Oltre a quella citata in O. Bardenhewer, Gesch. der altkirchl. Literatur, III, Friburgo in B. (1912), pp. 87-93 (dove peraltro sono rispecchiati punti di vista ormai sorpassati), v. A. Baumstark, in Oriens Christianus, IX (1920), pp. 130-132; G. L. Marriot, in Journal of Theol. Studies (1918), pp. 191-198; G. Rudberg, in Norsk teol. Tidsskr. (1921), pp. 1-12; J. Stiglmayr, in Zeitschrift für katholische Theologie, XLIX (1925), pp. 244-260; L. Villecourt, in Revue de l'Orient chrétien, XXI (1918-19), pp. 337-344; id., in Comptes rendus de l'Académie des Inscriptions et Belles-lettres (1920), pp. 250-258; id., in Revue de l'Orient chrétien, XXII (1920-21), pp. 29-57; id., in Le Muséon, XXV (1922), pp. 203-212; id., ibid., XXVI (1923), pp. 34-46; A. Wilmart, in Revue d'ascétique et de mystique, I (1920), pp. 58-83, 361-377; id., ibid., III (1922), pp. 411-419.