MACARIO Magnesiaco
Sotto il nome di M. Magnesiaco possediamo uno scritto apologetico intitolato 'Αποκριτικός, la prima notizia del quale risale al secolo IX ma che fu pubblicato solo nel 1867 (a Parigi) dall'erudito francese C. Blondel. Il Blondel si servì di un codice - da lui scoperto - mancante dei libri I, II, (capitoli 1-6) e V dell'apologia. Questo codice andò in seguito smarrito, come del resto altri precedentemente scoperti in Italia nei secoli XV e XVI. L'Apocritico fu redatto, sulla fine del sec. IV, da un vescovo asiatico (sarebbe arrischiata ogni ulteriore precisazione) che si mostra chiaramente tributario della teologia cappadoce. L'autore polemizza con un avversario reale, dandoci così modo di conoscere idee ed espressioni testuali di un polemista pagano contemporaneo a lui. Si è pensato da alcuni (L. Duchesne e T. W. Crafer) a Ierocle. Ma oggi si è maggiormente propensi ad accettare l'opinione di A. von Harnack, secondo la quale M. avrebbe confutato una raccolta (messa insieme al principio del sec. IV) di estratti dall'opera di Porfirio contro i cristiani. I frammenti di omelie sulla Genesi, editi sotto il nome di M. da L. Duchesne, non sembrano autentici.
Bibl.: Oltre a quella citata da G. Bardy, in Dictionnaire de théologie catholique, IX, pp. 1456-59, v.: The Apocriticus of macarius Magnes, ed. da T. W. Crafer, Londra 1919; R. Burn, Adversaria in Macarium Magnetem, in Journal of theol. Studies (1921), pp. 64-67.