Tragedia (1606) di W. Shakespeare, ispirata dalla figura storica del re di Scozia Macbeth.
Macbeth, dopo aver ucciso, vittima della suggestione della moglie, il re Duncan, uccide Banquo, altro generale di Duncan, poiché tre streghe avevano predetto che la discendenza di Banquo sarebbe salita al trono; ma il figlio di Banquo riesce a sfuggire; Macbeth si abbandona a una serie di delitti, finché Malcolm, figlio del re assassinato, e Macduff, barone di Fife, lo sconfiggono e lo uccidono.
La tragedia è tra le opere più potenti della maturità di Shakespeare: vi domina un'atmosfera di dubbio e di terrore. Temi fondamentali, aggruppati intorno al regicidio, sono gli impulsi che di un valoroso possono fare un assassino, la schiavitù del delitto che genera una catena di altri crimini, la natura che, violata, ristabilisce l'ordine.
La tragedia shakespeariana ha ispirato numerose opere letterarie e musicali, dalla tragedia Macbeth di J.-F. Ducis (1784) al saggio On the knocking at the gate in Macbeth (1823) di Th. De Quincey; dalle musiche di scena di M. Locke (1672) e di J. R. Zumsteeg (fine sec. 18°), alle opere musicali di K. D. Stegmann (1784), di J. F. Reichardt (1798), di F. S. von Destouches (1800), di H. Chelard (1827), di G. Verdi, di W. Taubert (1857), al poema sinfonico omonimo di R. Strauss (1890) e infine all'opera di E. Bloch (1903-09).
L'opera di G. Verdi, su libretto di F. M. Piave, venne rappresentata a Firenze nel 1847, poi a Pietroburgo nel 1855 col titolo di Sivardo il sassone, infine rifatta e rappresentata a Parigi, di nuovo col titolo di Macbeth, nel 1865.
La figura di Macbeth ha ispirato, inoltre, anche opere pittoriche (per es., di J. H. Füssli e di A. P. Ryder).
Per approfondire Macbeth di Mirella Schino (Enciclopedia dei ragazzi)