Maccabei
. Nome dei figli di Mattalia (e dei quattro libri biblici che narrano la loro rivolta contro i re di Siria) appartenenti alla famiglia degli Asmonei. Dei quattro libri, provenienti da una tradizione apocrifa e tradotta dai Settanta, soltanto due, e precisamente il I e il II, furono inseriti nella Vulgata.
D. cita i libri dei M. in If XIX 86 Nuovo Iasòn sarà, di cui si legge / ne' Maccabei; e come a quel fu molle / suo re, così fia lui chi Francia regge, per derivare un'equazione tipologica in malo, Giasone-Antioco IV Epifane / Clemente V-Filippo il Bello.
Infatti, come Giasone, figlio di Simone II, aveva comprato il pontificato da Antioco IV (175 a.C.; cfr. II Mach. 4, 7-12) così Bertram de Got, arcivescovo di Bordeaux, aveva comprato da Filippo il Bello il pontificato, promettendo in cambio larghe concessioni, fra cui l'uso di " tutte le decime del reame per cinque anni ", come racconta G. Villani nella Cronica (VIII 80). Sui libri dei M., e quello che essi rappresentarono nella letteratura medievale latina e volgare (tanto da essere largamente divulgati e far assurgere la storia dei M. a emblema) basterà citare la definizione di s. Cipriano a proposito del martirio di Eleazaro e dei sette fratelli (II Macc. 7, 1): " Machabaei septem et illorum mater, designant Ecclesiam septiformem, quae martyrum multitudinem coronavit Christo " (Patrol. Lat. VI 669), che s. Agostino riprese (XXXVIII 1380) consegnandola a s. Isidoro (LXXXIII 116) e alla tradizione medievale.
In Ep XI 8 Quod si de praelibato praecipitio dubitatur, quid aliud declarando respondeam, nisi quod in Alcimum cum Demetrio consensistis?, D. impiegherà uno dei più alti exempla di nequizia sacerdotale tratto dal lungo racconto dei Maccabei, dal quale, a mo' di esempio, basterà trascrivere una delle frasi più significative: " Et incubuit timor et tremor in omnem populum, quia dixerunt: Non est veritas et ìudicium in eis, transgressi sunt enim constitutum, et iusiurandum quod iuraverunt " (I Mach. 7, 18). Dai Libri dei Maccabei, inoltre, saranno ricavati gli exempla di Eliodoro in Pg XX 113, e quello altissimo di Giuda Maccabeo, campione della libertà ebraica, e come tale esaltato, insieme con gli altri typi Christi, nel simbolo cristomimetico dell'aquila, in Pd XVIII 40.