maccartismo
Atteggiamento politico che ebbe diffusione negli Stati Uniti d’America tra la fine degli anni Quaranta del Novecento e la metà degli anni Cinquanta, caratterizzato da un esasperato clima di sospetto e da comportamenti persecutori nei confronti di persone, gruppi e comportamenti ritenuti sovversivi. Fu così chiamato dal nome del senatore J.R. McCarthy, che diresse una commissione per la repressione delle attività antiamericane, sottoponendo a vigilanza centinaia di persone e operando attacchi personali (per mezzo di accuse in genere non provate) nei confronti di funzionari governativi, uomini di spettacolo e di cultura ecc., da lui considerati comunisti e, in quanto tali, responsabili di minare i fondamenti politici e ideologici della società americana. Alla fine persino alcuni membri dell’esercito furono messi sotto accusa, provocando la reazione del presidente D.D. Eisenhower. I media iniziarono allora a mettere in dubbio i metodi di McCarthy, il quale non fu soltanto censurato dal Senato, ma oggetto di numerose accuse. Il termine è rimasto in uso nella polemica politica soprattutto per indicare un clima di sospetto generalizzato («caccia alle streghe») o un anticomunismo ottuso e fanatico.