macchia
Zona piana o leggermente rilevata di colore diverso da quello dei tessuti circostanti. In partic., ogni modificazione di colorito della cute o delle mucose che non scompare alla pressione e che è generalmente dovuta a variazioni del pigmento proprio della pelle, a pigmenti di origine ematica, o ad alterati prodotti del ricambio. M. cadaveriche, chiazze cutanee rosso-bluastre che si manifestano sul cadavere in corrispondenza delle parti più declivi del corpo; sono anche dette m. ipostatiche. M. mongoliche, particolari m. (il cui nome deriva dalla frequenza con la quale si osservano nella popolazione mongola) che si presentano talora nella prima infanzia, specie in corrispondenza della regione sacrale; sono dovute ad accumuli di pigmento nel derma e appaiono di colore bluastro; sono anche dette m. blu, m. sacrali e, se in corrispondenza del coccige, m. coccigee. Per estens. del concetto al campo visivo: m. cieca, area fisiologicamente cieca del campo visivo corrispondente alla zona di proiezione del punto di origine del nervo ottico. ● In anatomia, piccole formazioni somiglianti a m.: m. acustiche, formazioni epiteliali localizzate una nell’otricolo e l’altra nel sacculo dell’orecchio interno; costituiscono organi dell’equilibrio e trasmettono gli impulsi al nervo vestibolare.