DATTILOGRAFICHE, MACCHINE (XII, p. 401; App. I, p. 501; II,1, p. 755)
Le m. per scrivere hanno subìto nell'ultimo quindicennio un'evoluzione sia nel sistema di scrittura sia nel modo d'impiego. Per quanto si riferisce al sistema di scrittura sta avvenendo un ritorno alle origini. I primi tentativi per costruire una m. per scrivere effettuati attorno alla metà del secolo scorso utilizzavano infatti un sopporto monolitico dei caratteri che veniva ruotato e posizionato in corrispondenza del carattere voluto per poi imprimerlo sul foglio: le m. elettriche più moderne realizzano questa idea. Per le modalità d'impiego le principali innovazioni sono state realizzate con lo scopo di semplificare il lavoro dell'operatore, di ottenere una qualità di scrittura di alto livello indipendente dall'abilità di digitazione del dattilografo, di automatizzare il posto di lavoro per ridurre l'impiego di personale e migliorare la qualità del dattiloscritto. Si può prevedere che la m. per scrivere verrà sempre più integrata in un sistema il quale svolge molte e complesse funzioni: la m. per scrivere introduce i dati mediante la sua tastiera e stampa automaticamente i risultati con il suo meccanismo di scrittura. Le m. per scrivere attualmente prodotte si possono suddividere nelle seguenti classi.
Macchine per scrivere manuali. - In queste m. l'energia per scrivere e per attuare le diverse funzioni viene fornita direttamente dall'operatore tramite tasti, leve o manopole varie. Dal punto di vista meccanico sono le m. più semplici; il meccanismo di scrittura è a martelletti, portanti ognuno due segni.
In rapporto alle loro prestazioni, vengono a loro volta suddivise in due categorie.
Macchine per scrivere manuali standard. - Concepite per soddisfare le esigenze dei lavori di ufficio, assicurano una buona qualità di stampa, hanno una struttura molto robusta in grado di portare carrelli di varia lunghezza; sono di costruzione molto accurata per sopportare il ritmo intenso di lavoro con un numero molto limitato di guasti; hanno un basso costo d'impianto e di manutenzione. Il maggiore impegno richiesto in questi ultimi anni al progetto di queste m. è quello di ridurre la fatica dell'operatore e semplificarne l'uso: leggerezza del tocco per i tasti scriventi, scioltezza del movimento del carrello, marginatori automatici, introduttore rapido del foglio con arresti predisposti in corrispondenza dell'inizio scrittura, incolonnatore e tabulatore decimale, cambio rapido del nastro di scrittura, sono alcune degli elementi che permettono di raggiungere i suddetti obiettivi (fig.1).
Macchine per scrivere manuali portatili. - Dotate, come le precedenti, di un meccanismo di scrittura a martelletti, hanno un carrello di dimensioni ridotte, una struttura portante leggera, un minor numero di funzioni, una carrozzeria di disegno raffinato, ma molto compatta e di materiale a basso peso specifico e un'elegante valigetta per il trasporto: tutto ciò per ridurne il peso e le dimensioni. Gli schemi dei meccanismi sono sostanzialmente uguali a quelli delle m. standard, ma le soluzioni tecniche sono di minor pregio per contenere il costo di produzione (fig.1).
Macchine per scrivere elettriche. - I primi tentativi di produzione in serie di queste m. datano dagli anni Venti, ma la loro affermazione quale prodotto di largo uso è un fenomeno assai recente. Dal 1950 quasi tutte le grandi case produttrici di m. per scrivere costruiscono anche un modello elettrico, generalmente derivato da quello manuale e da circa una decina d'anni la produzione di m. per scrivere elettriche ha quasi uguagliato quella delle manuali: negli uffici con ritmi e volumi di lavoro elevati, la sostituzione è quasi totale. I vantaggi delle m. per scrivere elettriche nel confronto di quelle manuali, sono i seguenti: a) Riduzione della fatica fisica dell'operatore: ogni funzione della m. viene realizzata da un servomotore elettrico controllato dagl'impulsi provenienti dalla tastiera. I tasti hanno una corsa di pochi millimetri e si comandano con carichi di alcuni grammi. b) Qualità di scrittura di altissimo livello. La m. è predisposta in modo che ogni carattere viene portato a battere contro il foglio con una forza proporzionale alla superficie, qualunque sia la forza e la velocità con cui l'operatore comanda il tasto. c) Possibilità di ottenere un numero elevato di copie di buon livello, grazie a un dispositivo che aumenta automaticamente la forza di battuta dei caratteri quando ciò viene richiesto.
A seconda del sistema di scrittura adottato, le m. per scrivere elettriche si suddividono in due gruppi.
Macchine per scrivere elettriche a martelletti. - I caratteri sono portati da leve (dette martelletti) corrispondenti ai tasti; ogni martelletto porta due segni che corrispondono a quelli dei tasti (figg. 2 e 3). La pressione di un tasto determina l'accoppiamento del cinematismo che comanda il martelletto con un organo rotante comandato dal motore: così ogni carattere è lanciato contro il foglio con l'energia necessaria e sufficiente per scrivere.
Macchine per scrivere elettriche a elemento scrivente singolo. - I caratteri sono ricavati su un solo supporto (fig. 2). L'evoluzione della tecnologia delle materie plastiche ha reso possibile la costruzione a basso costo di quelle sfere o cilindri portacaratteri che vennero usati in alcuni prototipi di m. per scrivere del secolo scorso. La pressione di un tasto predispone la composizione di un segnale in codice binario che poi il meccanismo di attuazione del movimento dell'elemento scrivente interpreta e trasforma in rotazioni di entità variabili lungo due direzioni ortogonali che portano il segno voluto nella posizione di scrittura. Queste operazioni sono svolte da organi meccanici, comandati da un motore elettrico, a velocità molto elevata. L'impiego del servomotore elettrico ha permesso di portare la velocità di selezione dei caratteri e quindi quella di scrittura, a livelli uguali o superiori a quello delle m. a martelletti. La possibilità di intercambiare rapidamente tipo di grafia sostituendo l'elemento scrivente, è la prestazione più significativa di questo tipo di macchina. In alcuni modelli il carrello porta carta è fisso e si muove il gruppo che sopporta l'elemento scrivente e la cartuccia del nastro dattilografico (fig. 4), in altri rimane fisso il gruppo stampa mentre si muove passo passo il sopporto carta (fig. 5).
Le m. per scrivere elettriche sono dotate di numerosi dispositivi per semplificarne l'impiego e migliorare la qualità del dattiloscritto. a) Cartucce nastro intercambiabili: sulla stessa m. è possibile usare nastri con sopporto in tessuto più economici e duraturi o nastri carbonati monouso con sopporto di materiale plastico sottilissimo per ottenere una qualità di stampa superiore. b) Dispositivi che impediscono errori di scrittura quando l'operatore non mantiene un ritmo adeguato alle possibilità della macchina. Sistemi di memorizzazione dei segnali impostati permettono all'operatore di battere aritmicamente mentre la m. realizza le sue funzioni con ritmo costante tale da garantire i migliori risultati di scrittura. c) Dispositivi per la correzione rapida dei segni errati. Il segno, scritto con un nastro carbonato speciale, viene asportato ribattendo lo stesso carattere dopo aver comandato un tasto apposito che fa ritornare di un passo il carrello e predispone l'inserimento di un nastro cancellatore tra il foglio e il carattere da stampare. d) Comandi ripetuti di tasti scriventi o di funzioni, ottenuti premendo con più forza i tasti relativi e tenendoli premuti per il tempo voluto. c) Scrittura con spaziatura proporzionale. I segni vengono raggruppati in classi di diversa larghezza o corpo: la lettera "m" ha un corpo quasi doppio della lettera "i". Quando questi segni vengono scritti, il carrello che porta il foglio si sposta di quantità variabili proporzionali alla larghezza del segno per permetterne l'esatta spaziatura. Il dattiloscritto ne guadagna in eleganza, nitidezza e leggibilità, perciò queste m. vengono usate per corrispondenza di prestigio o per relazioni importanti. Per dare alla pagina l'impronta di un testo stampato, alcune m. sono dotate di dispositivi per ottenere un margine costante di ogni linea sul lato destro e per centrare titoli.
Sistemi di scrittura. - Sono costituiti da un gruppo elettronico di controllo, da memorie elettroniche che immagazzinano dati e da una macchina per scrivere asservita. Questa trasmette dati al gruppo elettronico e ne riceve comandi per effettuare tutte le funzioni relative alla scrittura. L'operatore dà le informazioni (battitura di dati nuovi, indicazioni per l'impaginazione, ecc.), scrivendo una brutta copia. Successivamente la m. stampa quante si voglia copie, con l'impaginatura prestabilita, inserendo volta a volta dati che ha in memoria: indirizzi di clienti, saluti, informazioni costanti. Vi sono sistemi di scrittura che, utilizzando l'intercambiabilità dell'elemento scrivente, permettono di comporre pagine di giornali con caratteri di corpo e stile diverso; altri che svolgono lavori di segreteria automatica, immagazzinando dati e richiamandoli e stampandoli quando richiesti; altri ancora che svolgono elaborazioni contabili. Su alcuni modelli i dati che l'operatore inserisce in macchina appaiono su uno schermo permettendo così la correzione di eventuali errori, prima della stampa. Il sistema di scrittura rappresenta l'inizio di un'evoluzione della m. per scrivere da ufficio: è l'inserimento dell'operazione di scrittura in un ciclo che parte dalla registrazione con dittafono e arriva al documento da archivio.
In un futuro prevedibilmente assai prossimo i comandi meccanici usati nelle m. per scrivere elettriche verranno sostituiti da quelli elettronici e il sistema di stampa muterà. Un pennello di goccioline d'inchiostro controllato elettronicamente formerà la lettera sul foglio e si potrà così realizzare una scrittura completamente silenziosa.
Bibl.: W. A. Beeching, Century of the typewriter, Londra 1975.