MACCHIO, Karl, barone
Diplomatico austriaco, nato a Nagy Szében (Sibin), in Transilvania, da famiglia dalmata, il 23 febbraio 1859. Era dal 1909 capo sezione del Ministero austro-ungarico degli affari esteri, anzi ne era divenuto il funzionario più elevato in grado, quando, dopo la dichiarazione di guerra dell'Austria-Ungheria alla Serbia, e il conflitto mondiale derivatone, il conte L. Berchtold lo inviò a Roma come ambasciatore straordinario. Aveva ricevuto la missione di attenuare la tensione già esistente fra il suo predecessore Merey e il governo italiano. Ma a salvare l'alleanza tra l'Austria e l'Italia in quel frangente sarebbe stato in ogni caso necessario, se anche non sulficiente, che il M. valutasse esattamente la vastità del movimento popolare che spingeva l'Italia alla guerra e consigliasse energicamente il suo governo alle più larghe e pronte cessioni anche territoriali, per lo meno da che l'ambasciatore germanico, B. v. Bülow, aveva fatto proposte in tale senso. Invece il M. non si risolse che il 9 maggio 1915, quando già il governo italiano si era vincolato con l'Intesa, ad aderire, pur con esitazioni e reticenze, alle proposte del Bülow, per la cessione immediata all'Italia del Trentino e del Friuli, sino all'Isonzo, e per l'autonomia di Trieste. Neppure quindici giorni dopo il M. doveva lasciare l'Italia, in seguito alla dichiarazione di guerra. Della sua azione a Roma ha dettato un'apologia (Wahrheit! Fürst Bülow and ich in Rom 1914-15), pubblicata a Vienna nel 1931.