Mach Ernst
Mach 〈mak'〉 Ernst [STF] (Turany, Moravia, 1838 - Haar, presso Monaco di Baviera, 1916) Prof. di fisica nell'univ. di Graz (1866), poi in quella di Praga (1867) e infine prof. di filosofia della scienza nell'univ. di Vienna (1895). ◆ [MCF] Angolo di M.: la semiapertura del cono di M. (v. oltre). ◆ [RGR] Angolo di M. relativistico: v. fluidodinamica relativistica: II 661 b. ◆ [MCF] Cono di M.: il cono inviluppo delle onde sferiche elementari che si producono in una corrente supersonica se in un punto P (v. fig.) di questa si produce una perturbazione; queste onde elementari si propagano con la velocità C del suono nel mezzo; la perturbazione resta indietro, per così dire, rispetto alla corrente, che ha una velocità v>C, e viene avvertita soltanto all'interno di tale cono, il quale ha per asse la direzione di propagazione della perturbazione nella corrente e ha un'apertura (angolo di M.) ϑ=arcsin(C/v); si chiamano linee di M. le intersezioni del cono con un piano (come, nella fig., le generatrici b, nel piano del disegno): v. aerodinamica supersonica: I 74 c. ◆ [OTT] Interferometro, o rifrattometro, di M.: interferometro, derivato da quello di Michelson e realizzato (1891) da M. con il figlio Ludwig (medico a Praga) e con L. Zehnder, per misurare variazioni spaziali dell'indice di rifrazione di un fluido, in partic. l'aria, legate a variazioni locali di densità a causa di onde, gradienti termici, ecc. È costituito secondo lo schema della fig., nella quale a e f sono lamine semiriflettenti, c e d sono lamine riflettenti, g è il recipiente contenente il fluido in esame; è caratterizzato dalla relativ. grande spaziatura dei due fasci nel fluido in esame (b, e), per modo che possono essere ben messe in evidenza differenze di indice di rifrazione tra parti perturbate e parti non perturbate di fluido, e dalla possibilità di spostare lungo i fasci le frange d'interferenza, mediante lo spostamento contemporaneo delle lamine d, f o di quelle a, c. ◆ [OTT] Interferometro di M.-Zehnder: è una variante dell'interferometro di M. (v. sopra), dal quale differisce per il fatto che il mezzo ottico in esame è su uno dei fasci, mentre sull'altro fascio è inserito un mezzo di riferimento (che in qualche caso è semplic. l'aria ambiente, tranquilla); è piuttosto usato per misurazioni di densità nell'aerodinamica: v. aerodinamica sperimentale: I 65 f. ◆ [MCC] Meccanica di M.: trovò la sua coerente formulazione ne La meccanica nel suo sviluppo storico-critico (1883) ed è basata sull'idea che esista una correlazione funzionale (principio di M.: v. oltre) tra tutti gli elementi dell'Universo; non esiste perciò un sistema assoluto, ma tutto è connesso con tutto e ogni corpo è un sistema di riferimento relativo per gli altri corpi. Su questa base, la meccanica di M. si pone come completamente relativistica, ed è possibile rivederne le formulazioni precedenti dello spazio e del tempo con l'ottica di "economizzare" al massimo grado (principio di economia di M.) le grandezze e i principi impiegati nella descrizione; in partic., M. dimostrò la sovrabbondanza concettuale della terza legge di Newton e la possibilità di ricavare da un'unica grandezza fondamentale, lo spazio, tutte le altre grandezze fisiche. ◆ [OTT] Modulatore interferometrico di M.-Zehnder: v. ottica integrata: IV 394 a. ◆ [MCF] Numero di M.: per un corpo in moto con velocità v in un fluido caratterizzato da una velocità C di propagazione del suono imperturbata (cioè senza la presenza di corpi), è il rapporto M=v/C; a seconda del valore di tale numero si parla di moto subsonico (M