MACIAS detto o Namorado
Poeta nativo della Galizia in Spagna. Di lui non si sa altro se non che visse nella seconda metà del secolo XIV, al tempo del re Don Pedro il Crudele (morto nel 1369). Gli sono attribuite una ventina di poesie d'amore, scritte in portoghese non senza mistura di qualche spagnolismo; ma solo quattro si può credere che siano veramente sue.
Ebbe una grande fama, non per i suoi versi che non hanno pregi che li distinguano da quelli di molti suoi mediocri contemporanei, ma per la sua tragica fine che è variamente narrata con elementi in parte leggendarî. Secondo il racconto più antico, riferito da don Pedro Conestabile di Portogallo nella Satira de felice e infelice Vida, M. amava una donzella che un giorno salvò dal pericolo di annegare in un fiume. Quando essa andò a nozze, il poeta continuò ad amarla, e il marito un giorno incontratolo, lo trafisse con la lancia nel luogo stesso dove l'amante soleva recarsi e dove desiderava morire, perché ivi aveva l'ultima volta veduto la sua donna. Questa costanza in amore gli valse il soprannome di o Namorado e la fama di modello degli amanti, e come tale fu ricordato da poeti portoghesi, spagnoli e catalani dei secoli XV e XVI. Lope de Vega lo trasse a soggetto di un suo dramma Porfiar hasta morir ("Lottare fino alla morte") e Uhland lo cantò in una sua famosa ballata.
Bibl.: H. A. Rennert, M. o Namorado, a Galician trobador, Filadelfia 1900 (contiene tutte le poesie attribuitegli); K. H. Vandeford, M. in legend and literature, in Modern philology, XXXI (1933), pagg. 35-63.