MACRIANO (T. Fulvius Iunius Macrianus)
Usurpatore, insieme con il fratello Quieto, contro l'imperatore romano Gallieno, nel 260-261 d. C. Il padre loro M. Fulvio Macriano, collaboratore di Valeriano fra i principali, quando i Persiani ebbero fatto questo prigioniero, provocò, d'accordo con Ballista (o Callisto), prefetto del pretorio, una ribellione a Samosata. Per la sua rinunzia al potere, furono proclamati Augusti i due figli (estate del 260). La loro signoria fu riconosciuta in tutto l'Oriente e anche in Egitto, esclusa però, forse, la Tebaide. Gallieno mandò contro M. e il figlio omonimo, passati in Europa con circa 45.000 uomini, Aureolo, che li sconfisse nell'Illiria, probabilmente al confine con la Tracia. Le loro truppe li tradirono e li uccisero. Contro Quieto, rimasto in Oriente, sotto la protezione di Ballista, agì, come rappresentante di Gallieno, il principe di Palmira, Odenato, che cinse d'assedio Emesa e la occupò. Quieto fu ucciso dagli abitanti della città (autunno del 261). Macriano e Quieto governarono solo di nome: il potere effettivo era nelle mani del padre e di Ballista.
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