MACRINO (M. Opellius Macrinus)
Imperatore romano. Di umilissima origine, era nato a Cesarea di Mauretania nel 164 d. C. Prefetto del pretorio sotto Caracalla, fu nominato, imperatore dai soldati l'11 aprile 217. Il 15 maggio 218 scoppiò contro di lui una rivolta che portò al trono Eliogabalo. Sconfitto presso Antiochia dalle truppe del nuovo imperatore l'8 giugno dello stesso anno, cercò di fuggire travestito, ma fu scoperto e ucciso. Non venne mai a Roma.
La tradizione letteraria insiste più sui caratteri morali di M. che su quelli fisici, dipingendolo come uomo vizioso e dissoluto. La Historia Augusta (Macr., 14) lo dice calvo, ciò che contrasta però con le monete. Erodiano (v, 2, 3-4) c'informa che M. nell'aspetto esterno cercava di imitare M. Aurelio, da lui preso a modello soprattutto nel modo di curare la barba. Le monete non ci offrono un tipo unico di ritratto: si possono riconoscere in effetti due varianti, distinte fra loro particolarmente dal diverso trattamento della barba: il primo tipo, che appare sulle emissioni attribuite alla zecca di Roma, ci mostra un viso piccolo con barba corta; il secondo, della zecca di Antiochia, in maggior accordo con le fonti, rivela invece un ritratto con profilo lungo, fattezze un po' pesanti, lunga barba, e si deve considerare come l'immagine realistica di M. dovuta all'incisore antiocheno, più di quello di Roma a diretto contatto con l'imperatore. Comuni ai due tipi sono la fronte solcata da rughe, il naso prominente, il mento piccolo e i capelli tagliati corti. Si possono attribuire a M. due ritratti: un busto del Museo Capitolino (Cat. of the Ancient Sculptures in the Municipal Collections of Roma, Museo Capitolino, p. 201, n. 48, tav. 46) e un busto del Museo Nuovo (Mustilli, Museo Mussolini, p. iii, n. 25, tav. lxviii, 269).
Quest'ultimo è stato dal Mustilli riferito a Pupieno, mentre il L'Orange vi riconosce Macrino. Entrambi i busti rappresentano un vecchio sui 50 anni, dall'espressione energica, la fronte alta e i baffi uniti alla barba, che è lunga e ricciuta, come sulle monete della zecca di Antiochia.
Bibl.: A. Calderini, I Severi. La crisi dell'Impero nel III sec., Bologna 1949, p. 99 ss.; J. J. Bernoulli, Röm. Ik., II, 3, p. 74 ss.; H. P. L'Orange, Studien zur Geschichte des spätant. Kaiserporträts, Oslo 1933, p. 93; D. Mustilli, Il Museo Mussolini, Roma 1939; v. Petrikovits, in Pauly-Wissowa, XVIII, 1939, s. v. Opellius, n. 2. Monete: H. Cohen, Monn. Emp., IV, p. 289 ss.; H. Mattingly, Catalogue of the Coins of the Roman Empire in the British Museum, V, p. CCXIII; pp. 494 ss.; 512 ss.; tavv. 78 ss.; 82 ss.