Macrobiotica
Nell'accezione più comune del termine, per macrobiotica (derivato dal greco μακροβίοτος, "longevo") si intende un regime alimentare di origine orientale, alternativo a quello onnivoro delle società occidentali, importato negli anni Sessanta del 20° secolo negli Stati Uniti dal giapponese G. Ohsawa (pseudonimo di N. Sakurazawa) e successivamente divulgato e commercializzato da M. Kushi, autore di numerosi testi sull'argomento. L'identificazione della macrobiotica con un particolare tipo di dieta è tuttavia limitativo perché, nelle intenzioni dei suoi propugnatori, essa dovrebbe piuttosto consistere in una filosofia di vita, di cui l'alimentazione costituisce solo uno dei cardini biologici e un modo per conservare la salute e curare le malattie.
Il retroterra culturale di riferimento della macrobiotica, del tutto estraneo alla mentalità e alla cultura occidentali, è quello delle pratiche buddhiste zen e della medicina tradizionale cinese, per la quale alimenti e medicine sono la stessa cosa. La filosofia su cui si fonda questo genere di approccio è quella della caratterizzazione dell'universo e di tutti i suoi costituenti materiali e spirituali in base a due polarità energetiche, opposte e complementari, denominate yin e yang. Sono riconducibili allo yin il femminile, il freddo, l'autunno, l'inverno, la materia, l'oscurità, l'acqua, la forza centrifuga; allo yang il maschile, il caldo, la primavera, l'estate, l'energia, la luce, il fuoco, la forza centripeta. Secondo la macrobiotica, anche gli alimenti hanno una polarità yin e yang e l'alimentazione costituisce quindi un mezzo per equilibrarsi, assecondando la natura che già provvede per suo conto a esercitare una forma di equilibrio, con le piante yin e yang che controbilanciano rispettivamente il calore dell'estate e il freddo dell'inverno. La macrobiotica scoraggia il consumo di prodotti animali, fatta eccezione per piccole quantità di crostacei e pesci magri, e ritiene auspicabile un'alimentazione a base di cereali, possibilmente integrali o pochissimo raffinati, con preferenza nei confronti del riso. Il regime ideale, al quale ci si accosta solo dopo essere passati attraverso quelli intermedi più blandi e variati, è costituito da soli cereali. Nei regimi intermedi, invece, oltre ai cereali che rappresentano sempre la base della dieta, vengono usati legumi e verdure. Queste ultime, preferibilmente di coltivazione biologica, dovrebbero essere consumate nella loro interezza di piante con radici, fusto e foglie, per rispettare l'equilibrio yin (parte aerea) e yang (parte sotterranea). La frutta, sempre di stagione e locale, rappresenta una parte minoritaria della dieta e viene consumata preferibilmente cotta o essiccata, mentre il consumo di zucchero, di prodotti dolciari e, soprattutto, di latte e latticini, è fortemente scoraggiato.
Numerosi sono i prodotti consigliati come condimenti e complementi al pasto, che, del tutto estranei alle consuetudini alimentari occidentali, si trovano solo negli esercizi commerciali specializzati: tra questi, il miso, una pasta salata e fermentata; il gomasio, una miscela di sale marino e semi di sesamo tostati; il tofu, una specie di formaggio di soia ottenuto per coagulazione del filtrato di soia gialla macinata e cotta; le umeboshi, piccole prugne sotto sale, usate nella tradizione orientale come condimento e rimedio per indigestioni e altri problemi; vari tipi di alghe marine, come le kombu, le nori e le wakamé. Tra le bevande, da consumare con moderazione e preferibilmente fuoripasto, viene consigliato il tè, ma di qualità e lavorazione speciali, come per es. il tè bancha, caratterizzato da un contenuto in teina molto basso. I grassi da condimento vanno utilizzati in dosi minime e preferibilmente sotto forma di oli ottenuti tramite pressione a freddo: tra questi, l'olio di sesamo è considerato il più bilanciato.
Le prescrizioni della macrobiotica si estendono anche alle modalità di cottura, al tipo di utensili e di pentole da usare, nonché alla masticazione del cibo, che deve essere molto prolungata. Alla cucina si attribuisce in particolare grande importanza, tanto che i nuovi adepti ricevono all'inizio l'assistenza di macrobiotici anziani, oppure vengono incoraggiati a seguire corsi particolari di cucina.
Già da questi brevi cenni è dunque chiaro che il regime alimentare macrobiotico, basato su principi energetici e sulla ricerca dell'equilibrio yin e yang, è in netto contrasto con il tipo di alimentazione in uso nelle società occidentali, che rispecchia la conoscenza della composizione in nutrienti degli alimenti, e quindi della loro attitudine a soddisfare i bisogni nutrizionali, scientificamente accertati, delle persone dei due sessi, di varie classi di età e in particolari condizioni fisiologiche. I testi di nutrizione più accreditati non esitano pertanto a segnalare come soprattutto il regime ideale macrobiotico, essendo estremamente ristretto, possa provocare, se protratto nel tempo, carenze nutrizionali gravi e ad ascrivere la macrobiotica tra le pratiche non scientifiche e potenzialmente pericolose, specialmente se imposte a bambini. Negli anni Settanta del 20° secolo, prendendo spunto da casi di ricovero ospedaliero, e addirittura di morti di bambini gravemente malnutriti in seguito ad alimentazione macrobiotica o ad allattamento al seno da parte di madri macrobiotiche, numerose associazioni professionali e scientifiche statunitensi, come l'American academy of pediatrics, l'American medical association e il National research council, emisero dichiarazioni ufficiali, in cui si metteva in guardia nei confronti di regimi alimentari così drastici e sbilanciati. Tra le patologie di origine nutrizionale generalmente riscontrate nei bambini sottoposti ad alimentazione macrobiotica, e che si credevano scomparse nelle società occidentali, vanno elencati lo scorbuto, dovuto a carenza di vitamina C, il rachitismo, conseguente a carenza di calcio e vitamina D, l'anemia megaloblastica e anomalie neurologiche, conseguenti a carenza di vitamina B₁₂, oltre a crescita in altezza e sviluppo muscolare al di sotto degli standard propri dell'età, a causa della carenza di proteine.
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m. kushi, The books of macrobiotics, Tokyo-New York, Japan Publications, 1986 (trad. it. Il nuovo libro della macrobiotica, Roma, Edizioni Mediterranee, 1989).
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