MACROGLOSSIA (dal gr. μακρός "grande" e γλῶσσα "lingua")
Aumento di volume della lingua determinato da processi che coinvolgono più o meno uniformemente la compagine dell'organo. La lingua ingrossata presenta spesso sui margini impronte dentali per la ristrettezza dello spazio che occupa in rapporto alle dimensioni raggiunte: quando non trovi più posto nel cavo orale sporge dalla rima delle labbra in permanenza.
In una serie di casi la macroglossia è dovuta a uno stato ipertrofico di tutti i componenti normali dell'organo: ciò avviene in molti casi di mixedema infantile nei quali il sintoma contribuisce a dare al volto del malato un aspetto caratteristico e così pure nei neonati affetti da condrodistrofia. La forma più importante di macroglossia spesso associata a prognatismo e a macrocheilia (ingrossamento delle labbra) è data da certe forme tumorali dell'organo, e precisamente da linfangiomi o da emangiomi. Si tratta di neoplasie benigne per loro natura, congenite o acquisite, che, specialmente nei neonati, possono dare gravi disturbi ostacolando l'alimentazione e la respirazione. La lingua in permanenza sporgente dalla bocca (prolasso della lingua o glossocele), diventa arida ruvida, si ricopre di screpolature facilmente sanguinanti e crostose; è molto soggetta a processi infiammatorî. Il processo tumorale angiomatoso ha carattere diffuso così da non permettere la sua asportazione chirurgica totale; si rende invece necessario l'intervento chirurgico allo scopo di diminuire il volume della lingua il che si esegue praticando l'ablazione di un tratto cuneiforme dell'organo, previa legatura delle arterie linguali. Anche nell'acromegalia talvolta si ha la macroglossia.