MACTARIS (dalle iscrizioni appare essere questa la forma vera del nome; oggi Maktar)
Città dell'Africa. Non è ricordata né dai testi geografici né dagl'itinerarî: pure, dalle numerose epigrafi libiche e puniche rinvenutevi, e dai resti di età preromana superstiti (mura, dolmen, tombe berbere), si può essere certi che fosse qui un importante centro di vita indigena, che, sotto l'influenza cartaginese, aveva preso ordinamenti e costumi punici: una iscrizione ricorda i sufeti. Anche sotto il dominio di Roma godette di una tal quale floridezza: il suo territorio era vasto e comprendeva centri minori dipendenti dal capoluogo. Fu colonia, forse di Commodo, a giudicare dal nome: Colonia Aelia Aurelia Augusta Mactaris. Già parte della provincia proconsolare, nel Basso Impero fu compresa nella Bizacena: nelle liste dei concilî appare come sede episcopale. Un arco con dedica a Traiano, varî mausolei e molte iscrizioni, fra cui merita di essere ricordata una, metrica, appartenente a un tale che si vanta di essere salito dalla condizione di mietitore alla dignità di membro del senato cittadino, testimoniano del benessere raggiunto da M. durante l'impero.
Bibl.: S. Gsell, Hist. ancienne de l'Afrique du Nord, V, Parigi 1927, p. 267; VI, ivi, p. 203; Corp. Inscr. Lat., VIII, pp. 79, 1219, 2372, ecc.