macula
Ricorre soltanto nel Convivio. Il senso proprio di " macchia ", in contesti metaforici, è evidente nel passo di II XIII 27 (dove la Geometria è definita bianchissima, in quanto è sanza macula d'errore), e in altri due luoghi, entrambi riferiti alla Sapienza: Essa è candore de la etterna luce e specchio santa macula de la maestà di Dio (III XV V; cfr. Sap. 7, 26 " candor est... lucis aeternae / et speculum sine macula Dei maiestatis ", e, poco prima: " attingit... ubique propter suam munditiam / ... nihil inquinatum in eam incurrit "); Salomone questa [la Divina Scienza] / chiama colomba perché è sanza macula di lite, di " contestazione " (II XIV 20; cfr. Cant. 6, 7).
Così ancora nel commento a IV Le dolci rime 114-115: quelli che hanno... questa divina cosa [la gentilezza], sono quasi come dei, sanza macula di vizio (IV XX 3), nel senso che, " quand'anche cadano in qualche difetto... non vi cadono per abito vizioso, dacché un atto contrario non distrugge un abito buono " (Busnelli-Vandelli, ad l.).
L'immagine del pane, che all'inizio di ciascuno bene ordinato convivio sogliono li sergenti... purgare da ogni macula, da ogni " impurità " (I II 1), ritorna più volte, assumendo il valore metaforico conferito dall'equivalenza ‛ pane-esposizione dottrinale '. Continua infatti D.: Per che io, che ne la presente scrittura tengo luogo di quelli, da due macule mondare intendo.., questa esposizione [fuor di metafora, " emendarne due difetti "], che per pane si conta nel mio corredo. L'una, è che parlare alcuno di se medesimo pare non licito (II 1): è appunto questa la prima... macula, di cui - dirà D. più oltre - sufficientemente lo pane del mio formento è purgato (§ 15). Una volta purgato... questo pane da le macule accidentali, cioè dalle " impurità accessorie ", non connesse con la sua essenza, rimane ad escusare lui da una sustanziale, cioè da l'essere vulgare e non latino (V 1; e così anche XIII 11).
Con diversa metafora, macule sono i " difetti ", fisici e morali, che alcuna ombra gittano sopra la chiarezza de la bontade (I IV 11): infatti, l'uomo è da più parti maculato, e, come dice Agustino, nullo è sanza macula. Quando è l'uomo maculato d'una passione... quando... d'alcuno disconcio membro... d'alcuno colpo di fortuna, ecc. (IV 9-10).