MADAGASCAR (XXI, p. 808)
Popolazione (p. 812). - Secondo il censimento del 1936 la popolazione sarebbe stata di poco più di 3.667.000, salita a 4 milioni secondo una valutazione del 1946, dei quali 880.000 Hova e 535.000 Betsileo, oltre 35.000 francesi e oltre 15.000 stranieri di altre nazionalità. Nel 1946 le città e centri principali contavano: Tananarivo quasi 163.079 ab., dei quali 6000 francesi, Antsirabé 14.222, Tamatave 21.421, Majunga 24.559, Marovoay 15.791, Mananjari 11.462, Touléar 15.180.
Condizioni economiche (p. 817). - L'agricoltura ha continuato nel suo sviluppo: in prima linea è il riso (572.000 ha. e 7,5 milioni di q. nel 1945), cui seguono la manioca (fabbricazione di tapioca), l'arachide, il granturco (100.000 ha. e un milione di q. annui) tutte coltivazioni che servono all'alimentazione indigena, mentre per l'esportazione si distinguono il caffè (250.000 q. nel 1945), il cotone, il cacao e la vainiglia con prodotto annuo pari a quattro quinti del fabbisogno mondiale.
La consistenza del patrimonio bovino è di quasi 6 milioni, 1945, mentre suini, ovini, ecc. seguono a lunga distanza.
Tra i prodotti del sottosuolo grande importanza si attribuisce a probabili giacimenti di uranio.
I valori del commercio nel biennio 1944-46 segnavano un aumento sugli anni precedenti: 653,7; 1246,1 e 1262 milioni di franchi erano rappresentati dall'importazione, 1262,9; 1678,9 e 2789,5 milioni di franchi dall'esportazione.
Comunicazioni (p. 820). - La rete ferroviaria misurava nel 1945 856 km.; quella stradale km. 30.000.
Storia. - Il 5 maggio 1942 per prevenire una possibile mossa giapponese contro la base di Diego Suarez nel Madagascar, forze inglesi effettuarono uno sbarco nell'isola presidiata da truppe francesi fedeli al govemo di Vichy.
La base navale di Diego Suarez era infatti posizione strategica di grande importanza per il controllo sulle linee di comunicazioni fra il Capo di Buona speranza, il Mar Rosso e il Golfo Persico. Il convoglio fu formato da due navi con truppa d'assalto (Commandos), 12 navi da trasporto col grosso delle truppe (una divisione e due brigate di fanteria di Marina), una nave con mezzi da sbarco, una con carriaggi e una cisterna di nafta, sotto la scorta di un incrociatore e di 16 unità fra cacciatorpediniere, corvette e dragamine. La forza navale di appoggio era composta dalla corazzata Ramillies con le due navi portaerei Illustrious e Indomitable, un incrociatore e sei cacciatorpediniere. Il 3 maggio l'Ammiraglio inglese trasmise al governo di Diego Suarez un ultimatum, che fu respinto.
Prima dell'alba del 5 maggio cominciò lo sbarco principale su due spiagge nella baia di Amdararada, da cui le truppe avanzarono sulla via di Antsirane. Le truppe dei Commandos sbarcarono nella baia Courrier avanzando verso la penisola di Andrakaka. Nel contempo un incrociatore eseguiva sulla costa nord est un'azione diversiva. La formazione delle teste di sbarco incontrò poca resistenza. Il giorno 6 la nave francese coloniale D'Entrecasteaux, ancorata in un'insenatura di Diego Suarez, eseguiva il tiro contro le truppe avanzanti; perciò fu bombardata dai velivoli e incendiata. Due sommergibili francesi furono affondati. Nella giornata del 6 fu compiuto lo sbarco dei 10.000 uomini di truppe; nella notte i Commandos occuparono la penisola di Andrakaka. Nelle prime ore del 7 il grosso delle truppe occupò Antsirane. Nel pomeriggio del 7 maggio fu conclusa la resa della piazza.
Il maresc. Pétain si affrettò ad elevare formale protesta per l'occupazione, mentre da parte inglese e americana si dichiarava che l'isola continuava a far parte dell'impero coloniale francese. Il 31 maggio il governo britannico decideva di affidare l'amministrazione de territorî liberati alla Francia libera. Verso la metà di novembre vi fu destinato, come alto commissario, il gen. Legentilhomme. Nel settembre 1942 il governo britannico estese la sua azione per proteggere il traffico nel Canale di Mozambico.
Sulla costa occidentale dell'isola furono occupati dal mare i porti di Majunga, Morondava e Nossi Bé. Dal porto di Majunga le truppe sbarcate avanzarono verso Sud in direzione di Tananarivo, capitale dell'isola. Il 16 settembre il governatore della Colonia chiese l'armistizio. Nello stesso giorno una forza navale britannica si presentò sulla costa orientale davanti al porto di Tamatave, intimando la resa che fu rifiutata, ma al mattino seguente, dopo un bombardamento navale, fu alzata la bandiera inglese. La capitale dell'isola fu occupata dalle forze britanniche il 19 settembre 1942. Le forze d'invasione continuarono l'avanzata verso sud e il 29 ottobre riuscirono ad infliggere una definitiva sconfitta alle truppe della difesa e occuparono la città di Fianarantsoa, a circa 300 chilometri a sud di Tananarivo.
Il 29 marzo 1947 scoppiò nell'isola una insurrezione, diretta a rovesciare l'amministrazione francese, e messa in opera da una organizzazione politica indigena denominata MDRM (Mouvement démocratique de Rénovation Malgache). L'alto commissario De Coffet proclamò in varî distretti la legge marziale e i ribelli vennero ovunque respinti, con perdite severe anche da parte delle truppe francesi e coloniali. Dopo un inutile appello agli insorti malgasci (25 giugno) da parte del gen. Pellet, inviato nel Madagascar come comandante in capo, il 3 luglio alcune migliaia di indigeni lanciarono un attacco contro Antananarivo ma furono respinti anche con l'intervento dell'aviazione. Contemporaneamente alle operazionì militari venivano arrestati, fra i capi della rivolta, i due deputati malgasci all'assemblea nazionale francese Ravoahangy e Rabemanjary. Il 10 maggio il governo Ramadier ordinava lo scioglimento del l'MDRM sospendendo le immunità parlamentari per i due deputati malgasci, i quali, insieme ad altri sei compromessi, furono condannati a morte dal tribunale di Tananarivo il 4 ottobre 1948.